Sono nato a Napoli, e per me non poteva essere altrimenti. Vivo pienamente la comunità a cui appartengo, credendo che dalle giovani generazioni passi il futuro delle nostre terre. Laureato in Scienze Politiche dell’Amministrazione all’Università Federico II di Napoli,collaboro dal 2007 con Amesci nel settore delle politiche giovanili e nell’ufficio stampa. Rappresentante al Forum Regionale e Nazionale dei Giovani , dal 2010 sono direttore dell’ Osservatorio “Giovani che costruiscono il Cambiamento” per costruire CON i giovani la narrazione di una generazione nascosta ed ignorata dai più. Penso che ciascuno di noi abbia la necessità, oltre che il dovere, di rendersi “utile” non solo a sé stessi ma alla propria comunità. Io ho scelto, anche per influenza paterna, di farlo dedicandomi all’impegno, in primis contro le mafie. Ma non ho mai partecipato ad esperienze strutturate e stabili di volontariato. Diciamo che ho avuto una partecipazione intermittente, molto emozionale, legata ad avvenimenti o situazioni particolari. Dal servire alla mensa dei poveri di Napoli al sostenere le attività di assistenza ai minori nel mio quartiere.
 
     
 

Le mie passioni

La politica e l’impegno

 

ServizioCivileMagazine

Per me rappresenta un progetto, una sfida, una opportunità. Ma anche lo spazio possibile per dipingere e raccontare una generazione che s’impegna, che é cosa diversa dal come viene descritta dai media tradizionali

 

Di me dicono

Che sono misterioso, troppo dubbioso, napoletano. Di me dico che definirmi è complicato, diciamo che sto cercando di capirmi ;-)

 

Progetti futuri

Darmi gli strumenti e gli spazi per fare ciò che più mi piace: scrivere e comunicare. Difficilmente sarò un buon giornalista di cronaca, anche perché qualcuno mi definisce un buon “suggestionista” ma un pessimo cronista

 

Canzone preferita

“L’attenzione”, dei 24 grana

 

Libro preferito

“Cent’anni di solitudine”,di Gabo Marquez

 

Film preferito

“Novecento”, di Bernardo Bertolucci

 

Una citazione

“Sognai talmente forte che mi uscì il sangue”, F. De Andrè