No profit, addio all’Agenzia del Terzo settore. Il Ministro Fornero: “Bisognava fare questa operazione”

di Ornella Esposito

Il Consiglio dei Ministri chiude l’Agenzia del Terzo settore, attiva da dieci anni, e trasferisce le competenze al Ministero delle Politiche sociali. Forti i dissensi da parte di tutto il mondo del no profit. (Ornella Esposito)

ministro_fornero Cronaca di una chiusura annunciata e necessaria, almeno secondo il Governo, quella dell’Agenzia del terzo settore. Il Ministro delle Politiche sociali, Elsa Fornero, lo aveva anticipato a fine gennaio e, nella seduta del 24 Febbraio scorso, il Consiglio dei Ministri ha liquidato l’agenzia nelle tre righe alla voce “ contenimento delle spesa pubblica”. Le sue competenze - si legge nel comunicato stampa ufficiale di Palazzo Chigi- «saranno esercitate dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali. In un successivo decreto della Presidenza del Consiglio si definiranno tutti gli aspetti relativi alla successione nei rapporti attivi e passivi dell’Agenzia».

CHE COS’È L’AGENZIA DEL TERZO SETTORE - È «un ente di emanazione governativa di diritto pubblico preposta ad esercitare poteri di indirizzo, promozione e vigilanza nel contesto in cui agiscono le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, i soggetti del terzo settore e gli enti non commerciali». L’Agenzia opera sotto la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

COMPETENZE - Oltre ai poteri di indirizzo e promozione, l’Agenzia: promuove iniziative di studio e ricerca delle organizzazioni, sostiene azioni di qualificazione degli standard in materia di formazione e di aggiornamento per lo svolgimento delle attività delle organizzazioni, collabora con il Ministero dell'economia e delle finanze e con l'Agenzia delle entrate, per l'uniforme applicazione delle norme tributarie, promuove iniziative di collaborazione, integrazione e confronto fra la pubblica amministrazione.

REAZIONI - Dure le critiche dal mondo del no profit. Le contestazioni maggiormente sollevate sono: la chiusura in sé dell’ente, proprio in un momento di grande difficoltà delle politiche sociali e degli enti del terzo settore, privati di fondi indispensabili; la “necessità” della chiusura, nonostante i costi di gestione assolutamente sostenibili, l’assenza totale di interlocuzione con il terzo settore sulla decisione. Nel mese scorso, quando il Ministro Fornero aveva già anticipato la possibile chiusura dell’Agenzia, sia gli enti no profit che i partiti politici, di tutti gli schieramenti, nonché il Sindaco di Milano Pisapia, avevano scritto al Ministro scongiurandone la chiusura.