Atreju 2012. La photogallery dell’evento

di Claudia De Crescenzo

Giovani che vengono da ogni parte d’Italia, intere giornate vissute insieme quasi come un rito collettivo tra momenti di analisi della scena politica e ore goliardiche fatte di scherzi, balli e accordi di chitarre. (Claudia De Crescenzo)

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Questa è Atreju, l’annuale festa politica dei giovani di destra, cinque dense giornate di politica, musica, cultura e spettacolo che si svolgono a Roma, al Parco del Celio.

 

Al di là dei temi di stretta attualità dei dibattiti (dal mercato del lavoro al problema dei rifiuti, dal conflitto tra scienza e fede all’Europa “che dovrebbe essere e che invece non è”), la cosa che veramente colpisce è quello che si avverte tra palchi e stand: la politica cede il passo all’appartenenza, alla militanza, ai sentimenti comunitari che uniscono questi ragazzi.

Come ci ha detto una ragazza incontrata il primo giorno, una delle centinaia di volontari che fanno funzionare (e bene) tutto, “qui si vive un’esperienza tra fratelli che sono lontani solo a causa della distanza, ma che occupano una bella fetta ognuno nel cuore dell’altro: siamo sognatori che hanno sempre mille nuovi buoni motivi per crederci fermamente".

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