ServizioCivileMagazine

Viaggio nell’Italia dei giovani del servizio civile. Francesco (o Ciccio) Ratti, 29 anni, da Rossano (Cosenza), ci racconta la sua esperienza di volontario in servizio civile a Roma. Da luglio 2010 è rappresentate dei volontari per la regione Lazio: “è un'esperienza che ti si cuce addosso come un vestito”. (Gianfranco Mingione)

Un anno di Servizio Civile ti cambia davvero la vita. A qualche mese dalla fine della mia esperienza presso Focus - Casa dei Diritti Sociali di Roma posso affermarlo con certezza. E pensare che era la mia ultima occasione, visto che l'età ahimè avanza, di poter provare questa esperienza che avevo sempre considerato ma alla quale non avevo mai potuto dedicare troppo tempo. Poi la svolta, le selezioni, la chiamata: un mondo nuovo che ti si apre davanti con ragazze e ragazzi come me animati da tanta voglia di fare per affermare e far crescere diritti e cittadinanza attiva.

Detto senza alcuna retorica, analizzando questo anno prestato alla difesa non violenta, è un'esperienza che ti si cuce addosso come un vestito. Mi è sempre piaciuto pensare che una vita senza uno spazio per la solidarietà è una vita vissuta male e così ho iniziato presso la CDS un percorso che mi ha portato a capire quanto difficile sia oggi difendere e affermare anche i diritti più elementari. Far coincidere percorsi di cittadinanza attiva e solidarietà è un impegno costante che il mondo del Volontariato, troppo spesso lasciato solo, porta avanti fra mille difficoltà ma con tenacia.

Lo sportello di orientamento per migranti presso cui ho svolto parte del mio servizio è un esempio di come si possa cercare di aiutare e sostenere quelle persone che spesso fuggono da realtà ignobili per andare incontro ad un mare di indifferenza. Infine, a me calabrese emigrante è toccato il compito di rappresentare i volontari del Lazio, adeguatamente supportato da validi colleghi delegati. Con un solo impegno, riaffermare l'importanza del volontariato in un mondo che spesso guarda da tutt'altra parte.{jcomments on}