Torino: il Sindaco incontra i giovani immigrati del Servizio Civile

di Katia Tulipano

Nei giorni scorsi 26 giovani stranieri che saranno impegnati in attività di servizio civile promosse dal Comune di Torino, nell'ambito del progetto "Servizio civile Giovani immigrati 2011" sono stati incontrati dal Sindaco del capoluogo piemontese, Piero Fassino. (Katia Tulipano)

Torino

Con questo progetto la Città di Torino offre, ormai dal 2005, ai nuovi cittadini torinesi che non possono partecipare al Servizio Civile Nazionale, la possibilità di un’esperienza di partecipazione attiva alla vita sociale e culturale della città e un’occasione di crescita umana e professionale.

Il progetto destinato giovani immigrati di età compresa tra i 18 e i 27 anni, che non possiedono la cittadinanza italiana e sono residenti o domiciliati nel Comune di  Torino, si configura come tirocinio formativo con borsa lavoro della durata di 6 mesi, rinnovabile per ulteriori 6 mesi solo per gli studenti universitari o i laureati da non più di 2 anni.

Landu Tresor, primo bambino nero nato a Carmagnola, studente del Politecnico. Cynthia Salinas Galindo, venuta da Lima per raggiungere la mamma, laureata in Studi Internazionali. Salat, rifugiato, fuggito dalla guerra civile somala, studente di Scienze Politiche. Sono alcune delle ventisei storie dei ragazzi del Servizio civile Giovani immigrati 2011. Tutte con un denominatore comune: l’impegno e l’amicizia con Torino, la città in cui vivono.

A questi giovani Piero Fassino ha raccontato un po’ di storia della città nel dopoguerra, quella che ogni ragazzo dovrebbe aver chiara per comprendere il presente di Torino e ha poi ricordato «che oggi 130 mila residenti sono di origine straniera, quasi il 15%. Sono 15 mila gli studenti stranieri di Università e Politecnico, mentre il 20% dei mutui al di sotto dei 150mila euro è contratto da stranieri e sono 6 mila le aziende artigiane di immigrati».

Ma si è parlato anche di attualità, del futuro dei giovani e del governo della città. I giovani hanno infatti colto l’occasione per fare al primo cittadino torinese domande sulla possibilità di voto. « Quello del voto è un tema molto importante, soprattutto alla luce del fatto che in Italia l’8% della popolazione è straniera, dato doppio al Centro-Nord. » ha risposto Fassino e ha aggiunto: «Io credo che sia auspicabile risolvere il problema del voto amministrativo. Penso che sia giusto che i residenti in una città, così come contribuiscono alla vita della comunità possano anche contribuire alla scelta di chi la guida».