Fumata nera: la Consulta Nazionale senza presidente

di Francesco Gentile

Dopo due votazioni senza esito la Consulta è riconvocata il 26 giugno. (F.G)

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Per la prima volta nella sua storia la Consulta Nazionale per il Servizio Civile non elegge il suo Presidente nel corso della prima seduta.

Nella riunione di ieri, infatti, per ben 2 volte i due candidati contrapposti, Silvia Conforti della Rappresentanza dei Volontari e Primo Di Blasio, presidente della Cnesc, hanno raggiunto lo stesso numero di voti, 7 ciascuno.

L’insediamento della Consulta di ieri costituisce, di fatto, un momento a suo modo storico.

Per la prima volta i volontari in Servizio Civile si candidano alla guida dell’organismo istituzionale e di riferimento per il sistema. Una svolta epocale che in molti credevano sarebbe stata accolta con favore e sostegno da tutti gli attori del Servizio Civile Nazionale. Dopo i tanti discorsi di questi anni, dopo le tante riflessioni sul Servizio Civile come esperienza di cittadinanza e di protagonismo giovanile, quale migliore traduzione pratica se non affidare proprio ai giovani la guida della Consulta Nazionale?

Sarebbe stato un segnale di rinnovamento che avrebbe sicuramente giovato a rafforzare l'immagine del servizio civile quale luogo, oltre che strumento, in cui i giovani possono realmente svolgere il  ruolo attivo a cui sono chiamati sempre più frequentemente.

Ebbene, come troppo spesso accade in Italia, i cambiamenti spaventano e il timore, poiché non possiamo immaginare vi siano altri interessi, ha prevalso sul coraggio: voi giovani siete il futuro, ma non avete esperienza, lasciate fare a noi adulti. Alla fine di un acceso confronto la candidatura di Silvia Conforti  non ottiene la maggioranza dei voti e l'elezione del presidente è rinviata alla prossima seduta del 26 giugno.

In attesa del prossimo incontro i componenti della Consulta dovranno verificare, tutti insieme, la possibilità di una proposta condivisa, ma resta il rammarico per l'occasione persa di dare sostanza ai continui richiami alla responsabilità che, a partire dal Presidente della Repubblica, sono continuamente rivolti ai giovani.