Giovani: ministro Abodi, 'la manovra non è tutto, pronte altre misure'

di Redazione

Servizio Civile: “Quella che emerge dalla Finanziaria non sarà la dimensione economica totale, è un quadro ancora parziale”.

Abodi SCM

C'è un calo di risorse per i giovani? "A noi risultano cifre diverse, anche se il dato si deve ancora assestare. Sui giovani ci stiamo confrontando con il ministro Fitto per alcuni progetti finanziati con il Pnrr e un'ulteriore opportunità è rappresentata dall'assestamento di bilancio, dove avremo modo di intervenire ulteriormente. Per ora considererei il giudizio sospeso". Così il ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi a 'La Stampa'.

Sul servizio civile c'è stato un dimezzamento delle posizioni, denunciano le associazioni. "Quella che emerge dalla Finanziaria non sarà la dimensione economica totale, è un quadro ancora parziale -sottolinea il ministro-. Al bando di 52.236 posizioni appena licenziato si sommeranno le altre che arriveranno dagli altri tre dedicati al servizio civile digitale, ambientale e agricolo, al quale mi auguro si aggiungerà anche quello turistico. Alla fine avremo altre 8 mila posizioni che porteranno il totale a circa 60 mila. Ci siamo assunti l'impegno di stabilizzare il numero dei posti disponibili e sono certo che questo impegno verrà rispettato. Comprendo le preoccupazioni di chi opera nel settore, ma c'era stato un calo di domande che rifletteva una crisi che stiamo affrontando con un maggiore orientamento alla specializzazione. Abbiamo introdotto la riserva del 15% di posti nei concorsi pubblici dedicata proprio ai giovani che hanno prestato servizio, alla quale si aggiunge la certificazione delle competenze. Non aumenta la platea dei beneficiari, ma stiamo offrendo nuove e concrete opportunità per qualificare ulteriormente questa esperienza".

Lo scorso marzo ha proposto la creazione di una banca dati per inquadrare la cittadinanza attiva. A che punto è? "Abbiamo raccolto i 250 mila questionari che ci sono stati inviati e li stiamo rielaborando -spiega Abodi-. Entro febbraio valorizzeremo queste informazioni che saranno poi messe in collegamento con 'Giovani 2030', che diventerà la piattaforma delle opportunità. La banca dati sarà anche collegata alla Carta Giovani Nazionale. Questo è l'ecosistema che stiamo creando, arricchito dai progetti Rete per offrire da un lato formazione e orientamento al lavoro e dall'altro socialità e contrasto alla dispersione scolastica attraverso lo sport gratuito".

Nel frattempo però dalla legge di bilancio è scomparso il Fondo per la lotta ai disturbi alimentari. "È una questione che voglio approfondire -dice il ministro-. Vorrei capire se questa voce non esiste più perché è stata inglobata in altri elementi o se deve essere rifinanziata. Il tema non va sottovalutato, siamo consapevoli che è necessario intervenire su questa drammatica manifestazione del disagio giovanile. Peraltro, stiamo irrobustendo tutta una serie di attività per contrastare vecchie e nuove dipendenze che hanno un impatto crescente sulle giovani generazioni".

A marzo aveva promesso anche il decreto giovani. A che punto è? "Nel collegato alla Finanziaria ho formalizzato quell'impegno, inserendo il titolo del disegno di legge del quale elaboreremo la prima bozza di testo entro la fine del mese. Manca la fase di concertazione, non vogliamo che siano misure calate dall'alto".

Sta andando tutto molto più lentamente rispetto alle promesse iniziali. Da che cosa dipende? "Oltre al fatto di essere un ministro senza portafoglio, ci sono di sicuro dei fattori esogeni che incidono sulla possibilità di esprimersi al meglio secondo visione e aspettative. Mi riferisco, per esempio, all'aumento del costo del denaro che riduce gli spazi di manovra nelle politiche pubbliche, stravolgendo ogni pianificazione. Non è una giustificazione né una resa, noi andiamo avanti decisi a perseguire i nostri obiettivi", conclude Abodi.