Europa e Giovani: a Napoli l’evento finale del progetto “Noi Cittadini Europei”
Appuntamento il prossimo 10 novembre alle ore 11.30 presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’università Federico II di Napoli.
Il prossimo 10 novembre presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Federico II di Napoli, a partire dalle 11.30, si svolgerà l’evento finale di “Noi Cittadini Europei”, il progetto realizzato dalla Fondazione Amesci, in partenariato con l’associazione APEUR, co-finanziato nell’ambito del Piano Azione e Coesione (Avviso “Giovani per il Sociale” ed. 2018) promosso dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale.
Francesco Motti (Dipartimento Scienze Politiche Unina), Amanda Tedeschi, (APEUR) Amalia Pane, (APEUR), Adriana Mincione (Preside del Liceo Scientifico “E. Fermi” di Aversa) ed Enrico Maria Borrelli (Presidente Fondazione Amesci e Forum Nazionale Servizio Civile), discuteranno sull’importanza della partecipazione dei giovani alle opportunità che le istituzioni nazionali ed europee mettono a disposizione per la formazione e la crescita di “cittadini europei”, come il Servizio Civile Universale ed i programma Erasmus+, e sul ruolo che, in questa cornice, rivestono l’Università e la scuola.
Obiettivo del progetto che ha coinvolto a livello territoriale enti locali, di istituzioni scolastiche e giovani under 35 è stato quello di sostenere i valori europei favorendo l’interculturalità, la coesione, l’inclusione sociale e facilitando, al contempo, il ruolo attivo dei giovani nella vita democratica.
Attraverso la realizzazione di una serie di azioni quali incontri seminariali, laboratori di progettazione e ‘Living Library’ si è inteso inoltre favorire il contrasto del fenomeno dell’abbandono scolastico e rafforzare le competenze per l’occupabilità dei giovani.
Dopo il dibattito e la presentazione dei risultati, i giovani partecipanti all’incontro verranno coinvolti in una “Living Library”, attività che favorisce l’eliminazione di pregiudizi e discriminazioni attraverso dinamiche di gruppo non – formali, come il ‘Teatro dell’oppresso’, sui temi dell’antirazzismo e dell’apprendimento interculturale quali valori fondativi dell’Europa.
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