Napoli apre tra critiche e consensi "Queer Travel", Un 'agenzia di viaggi per gay e trans
Dopo Lupin, il ladro gentiluomo, arrivano loro: vandale anonime, ma dalle buone intenzioni (di Monica Scotti)
Succede a Napoli, nel quartiere “bene” del Vomero, dove da poche settimane opera “Queer Travel”, tra le prime agenzie turistiche in Campania a svolgere un’attività soprattutto dedicata a una clientela omosessuale e transessuale.
La location del piccolo atto vandalico “a fin di bene” è proprio la saracinesca dell’agenzia, inaugurata alla vigilia di Pasqua fra mille polemiche: nottetempo, probabilmente proprio in risposta alle critiche che hanno travolto l’iniziativa sponsorizzata dall’associazione I-ken, sono comparse scritte che incoraggiano i titolari a proseguire l’attività, commenti pieni d’entusiasmo ( tra cui “ci piaceee!” o “grazie d’esistere!”) e dichiarazioni d’amore non proprio “in tema” ma evidentemente parecchio sentite.
E’ logico ipotizzare che le autrici del gesto siano ragazze, probabilmente giovanissime, che hanno voluto esprimere in questo modo “originale” la propria opinione in un dibattito che va ben oltre i confini della città di Napoli, che fra l’altro ospiterà a giugno il Gay-pride nazionale. Queer Travel, gestita da Carlo Cremona (attivista e presidente di I-ken) si era trasformata in pomo della discordia, malgrado il beneplacito dell’amministrazione Comunale, dopo le dichiarazioni rilasciate su facebook da un giovane consigliere della Municipalità del Vomero, Andrea Fonsmorti (ex AN, attualmente iscritto alle liste del PDL). “L'idea di una agenzia di viaggi per gay è ripugnante” - tuonava Fonsmorti dalle pagine del network più amato dai ragazzi, promettendo “guerra” all’esercizio colpevole a suo dire di “inneggiare al turismo sessuale” e “sottrarre decenza e pulizia”. A queste parole durissime avevano risposto in coro le associazioni lgbtq e altri esponenti della politica locale che avevano accusato il consigliere (a cui forse non andava l’idea di avere l’agenzia a due passi dal circolo provinciale del PDL) di “omofobia” chiedendone anche le immediate dimissioni.
Come da copione la polemica si è nutrita di smentite, scuse, chiarimenti e ha ispirato, come succede ormai regolarmente, il dilagare di gruppi su facebook a sostegno dell’una o dell’altra posizione. “Ma come si fa a parlare di turismo sessuale in relazione alla Queer Travel? Chi dice queste cose conosce il significato delle parole che usa? Il turismo sessuale è una pratica vergognosa, un reato che persone, solitamente eterosessuali, commettono sfruttando la povertà in cui versano molti paesi in via di sviluppo, che c’entra questo col fornire pacchetti turistici in strutture apertamente gay-friendly dove non si rischiano brutte esperienze?- commenta Giordana Curati, presidente Arcilesbica Napoli - “Menomale che ogni tanto qualcuno reagisce con leggerezza, le scritte trovate davanti all’agenzia ci hanno fatto sorridere. All’inizio avevamo paura si trattasse dell’ennesimo atto intimidatorio, invece si trattava di commenti allegri, che bella sorpresa!”.