Giovani. Il sesso non è un tabù. Ma che cos'è?
Giovani Casanova crescono senza consapevolezza sessuale (di Veronica Centamore)
"Per crescere bisogna imparare, per imparare bisogna sbagliare e spesso l'errore fa molto male. Il sesso. Il sesso è la tappa fondamentale della crescita, e la fonte di molti errori e rimpianti. Perché nel XXI secolo è ancora uno dei maggiori sbagli commessi?" (tratto da una lettera trovata sul web). Attenzione di qui NON si va nella città dolente, NÉ tra la perduta gente... ma si entra nella vita reale dei giovani pieni di dubbi, incertezze e preoccupazioni sulla sessualità e che hanno voglia di informarsi in maniera adulta e consapevole, rivolgendosi a dei medici in un sos per la vita.
"Giovani maschi e l'amore" è il titolo di un'indagine svolta negli Istituti superiori di alcune regioni italiane (Lazio, Veneto, Campania, Toscana, Marche e Puglia) nell'ambito della campagna di informazione e prevenzione “Amico andrologo” realizzata in collaborazione con l’Università “La Sapienza” di Roma, il Dipartimento di fisiopatologia medica e la Società Italiana di Andrologia e Medicina della sessualità, a seguito del Programma di prevenzione andrologica del Centro Controllo e Prevenzione Malattie del Ministero. L'iniziativa, rivolta agli studenti delle classi quinte delle scuole superiori (dai 18 ai 22 anni), aveva come intento quello di spiegare ai giovani maschi l’importanza di un corretto stile di vita sulla funzione dell’apparato riproduttivo ed informare sui temi affettivo-relazionali della sfera sessuale maschile. Lo scopo era quello di mettere alla prova la reale conoscenza della popolazione giovanile sulle malattie andrologiche, incluse quelle a trasmissione sessuale, per fornire supporti educativi e riferimenti istituzionali da utilizzare per una propria crescita culturale e salutare.
E inoltre per riconoscere precocemente le anomalie a livello dell’apparto genitale maschile esterno, le quali possono influenzare negativamente la salute della sfera riproduttiva e sessuale nell’età adulta. Sono stati coinvolti 10.000 ragazzi. Circa la metà di questi ha affermato di avere rapporti non protetti, precisamente il 42,3% inoltre il 61,4% di chi ha un'attività amorosa non usa alcun metodo contraccettivo e il 23,9% si affida alla pillola anticoncezionale delle ragazze. Dati non certo rassicuranti, soprattutto se abbinati a quelli sulla scarsa informazione in materia. Mentre il 57% del campione visitato è affetto da patologie ed infiammazioni genitali e/o riproduttive. Il 41,8 % ha, o ha avuto, disturbi che potrebbero minare il loro potenziale riproduttivo. Tra le domande più frequenti poste dai ragazzi agli specialisti spicca la richiesta di sapere come si "cura" l'omosessualità e se l'Aids esiste ancora. In sostanza secondo i risultati ottenuti da questa ricerca i giovani maschi possiedono poche, e spesso sbagliate, nozioni sulla sessualità.
E inoltre ignorano i disturbi, le infezioni e le patologie a carico del loro apparato genitale. Tutto ciò probabilmente dovuto anche alla loro iniziazione molto spesso affidata ad altri amici un pò più "esperti" e alla fiducia riposta nelle loro esperienze (quando sono reali). Il 64,4% delle informazioni sessuali infatti proviene dagli amici, seguiti dai media (televisione e internet 45,5%). Infine, emerge che il 43% di quelli che frequentano l'ultimo anno delle scuole superiori, non ha avuto rapporti sessuali. Mentre l'ha già fatto il 57% con in media una partner e la prima volta è stata a 16 anni. L'indagine è stata condotta con incontri diretti tra gli studenti e gli esperti avvalendosi della proiezione di materiale video e diapositive, oltre alla compilazione da parte dei ragazzi di un questionario anonimo volto a fornire informazioni sul loro stile di vita e sulle loro attuali conoscenze relatieve alle malattie andrologiche e all’apparato riproduttivo. Inoltre è stato possibile effettuare una visita con lo specialista andrologo.
Per la realizzazione del progetto sono stati coinvolti medici andrologi, endocrinologi, urologi, oltre a sessuologi, esperti di comunicazione, grafici e un team di produzione video. Il dato più preoccupante è che, in assenza di questa campagna di prevenzione, nessun ragazzo si sarebbe sottoposto a una visita di controllo dei propri genitali, come hanno dichiarato nei questionari somministrati. Questo è indice di come la scuola spesso si trovi a sopperire a delle mancanze extracurriculari ma d'importanza fondamentale per lo sviluppo e la crescita consapevole di un individuo. E a tal proposito alcune scuole (come il liceo Virgilio di Milano) hanno organizzato durante l’anno un percorso didattico sull’educazione sessuale e l’affettività e, provveduto all' installazione di alcuni distributori di profilattici. «La scuola è finita, è tempo di mare, sole e amori estivi. Ma non per questo bisogna abbassare la guardia -dicono alcuni studenti- perché il 61% dei ragazzi di quinta superiore non utilizza i preservativi. È un dato preoccupante che dovrebbe spingere a una maggiore promozione della salute di noi ragazzi. Perciò ci auguriamo che in un futuro prossimo altri presidi e altri istituti scolastici seguano l’esempio del Liceo Virgilio di Milano».
Una bella iniziativa che abbatte molti tabù e che comincia a far prendere coscienza del fatto che il sesso non è soltanto un racconto divertente e a volte anche fantasioso se non addirittura inventato tra amici ma un modo per esprimersi e relazionarsi con l'altro sesso e che si faccia con amore o senza poco importa ciò che più conta è la prevenzione come unico strumento, talvolta, per salvaguardare la propria salute. Il bigottismo cattolico è un'altra questione quando c'è di mezzo il bene più prezioso che Dio ha voluto regalarci. La vita.