Mondiali. A Napoli tutto si tinge di bianco e azzuro. E' maradonamania
Per lo scrittore De Giovanni la passione partenopea per il Pibe de oro affonda le sue radici nella medesima identità sentimentale con il Sud America. (Mario Zaccaria, Ansa)
Con l'Italia eliminata e con l'Argentina qualificata ai quarti di finale, grazie a quattro vittorie su quattro incontri disputati, a Napoli impazza la Maradonamania. Le foto dell'indimenticato, indimenticabile Pibe de oro si trovano dappertutto in citta': sui muri, sulle bancarelle, sulle bandiere dell'Argentina che sono comparse ad ogni angolo di strada, come per incanto, e sulle quali, in molti casi, e' impresso il volto di un Maradona giovane, tirato fuori dai cassetti nei quali era rimasto per anni, evidentemente in attesa di essere rispolverato alla prima occasione buona.
Forcella e' uno dei quartieri nei quali il mito di Diego e' rimasto immutato nel tempo. E non a caso Forcella ha risposto in maniera estrema alla nuova situazione venutasi a creare in Sudafrica dopo l'eliminazione dell'Italia. Le dichiarazioni
d'amore per Napoli ed i napoletani, diffuse a tutto il mondo da Maradona in conferenza stampa, hanno fatto il resto. A tempo di record sono state rimossi i tricolori ed il vessillo biancoceleste della 'seleccion' campeggia ora ad ogni incrocio.
In Piazza Crocelle ai Mannesi, a pochi passi dal Duomo, un gigantesco striscione biancazzurro, di oltre 10 metri di larghezza, e' stato steso fra i palazzi: al centro del sole, che nella bandiera argentina occupa lo spazio orizzontale bianco posto fra le due strisce azzurre, e' stata inserita una foto di Diego. Ma non solo a Forcella imperversa la maradonamania, anche con Diego in versione Ct, con tanto di barba grigia, giacca e cravatta. In tutti i quartieri della citta', soprattutto in quelli piu' popolari, il vessillo argentino la fa da padrone.
Nei Quartieri Spagnoli, alla Sanita', a Secondigliano, nei mercatini della Pignasecca le bancarelle degli ambulanti che vendono bandiere ed altri gadget che ricordano la 'seleccion' non si contano piu'. Per non parlare della zona della stazione Centrale dove i turisti in arrivo con il treno fanno le foto ricordo davanti ai banchetti addobbati con i colori dell'Argentina ed i poster di Diego.
Insieme con la passione sportiva e con il ritrovato amore per il Pibe de oro, Napoli fa infatti i conti anche un business che ha sostituito quello del 'materiale' da tifo legato alla Nazionale di Marcello Lippi. Il prezzo di una bandiera argentina
oscilla fra i tre ed i 10 euro, secondo la grandezza. Le magliette della Nazionale argentina con il numero 10 ed il nome
di Maradona impresso sulle spalle vengono vendute a 10 euro.
Sulle bancarelle sono esposte anche quelle, meno 'datate', con il nome ed il numero di Lionel Messi, ma il cuore dei napoletani batte ancora, per lo piu', per l' amatissimo Diego. Come si spiega tutto cio'? E perche' solo a Napoli? Per Maurizio De Giovanni, scrittore (e' autore, tra gli altri, del libro 'Miracolo a Torino. Juve-Napoli 2-3', dedicato alla vittoria della scorsa stagione della squadra di Mazzarri) e mbro del 'Te Diegum', il comitato nato a Napoli anni fa per sostenere e ricordare la figura di Maradona, il fenomeno si spiega semplicemente come una ''normale presa di coscienza di una identita' sentimentale''.
''L'eliminazione dell'Italia - osserva De Giovanni - non leva ne' mette nulla alla connazionalita' che i napoletani sentono con l'America Latina. Pochi giorni fa, con lo scrittore cileno Antonio Skarmeta riconoscevamo questa affinita' orizzontale che lega sentimentalmente i nostri popoli. Ecco perche' i napoletani si sentono piu' vicini agli argentini, ai brasiliani o ai cileni rispetto ai trentini o ai valdostani''.
''C'e' un sentimento comune - conclude De Giovanni - anche inconsapevole, che ci lega e che diventa consapevole davanti a capolavori della musica, dello spettacolo, della cultura o dello sport che riflettono la contiguita' delle nostre anime. E nello sport non c'e' capolavoro che possa essere paragonato a Diego Maradona''.