350 milioni dì euro annui. A Palazzo Chigi non si bada a spese
La relazione del conto finanziario rileva una spesa complessiva di quasi un milione di euro al giorno per i nostri parlamentari. Viva la trasparenza e la lotta agli sprechi. (Vinicio Marchetti)
Se al presidente del Consiglio, nel vedere gli sprechi fatti dalle regioni, sono venuti i brividi lungo la schiena, a noi, nel vedere le loro “spesucce” da 350 milioni di euro annui dovrebbero proprio rizzare i capelli in testa. Tutto questo alla faccia di quel patetico slogan sulla guerra agli sprechi che il governo sventola in lungo e in largo. Basta dare un’occhiata al conto finanziario della presidenza 2009. Solo per “respirare”, ovvero senza contare l’attività politica svolta, si è arrivati a spendere poco meno di 350 milioni di euro. La “mazzata” più grossa, ovviamente, arriva dagli stipendi, che, contando circa quattromila persone, sfora decisamente i duecento milioni di euro.
Esiste ancora qualcuno che si domanda dove andare a pescare i soldi per la crisi economica? Esiste ancora qualcuno che si domanda quale sia il ruolo dell’opposizione in tutto questo? Ma chi, in Italia, si oppone ai tagli fatti agli enti pubblici?
NESSUNO. Sta per ripresentarsi, come tutte le estati, il problema dell’emergenza rifiuti. Ma nessuno dice che i dipendenti dell’Asia, l’ente che si occupa della raccolta dell’immondizia, non sanno se gli stipendi dei prossimi quattro mesi saranno elargiti o meno. La polizia scende in strada con le divise invernali perché non possiede i fondi per acquistare quelle estive. Gli studenti trascorrono più tempo nelle manifestazioni che nelle aule per i continui e puntualissimi tagli fatti all’istruzione. E, in questo marasma generale che ha portato il nostro paese ad avere quattro volte il debito pubblico che ha messo in ginocchio la Grecia, di cosa si discute in Parlamento?
Dell'inderogabile problema delle intercettazioni. Perché Silvio Berlusconi si preoccupa di noi, della nostra privacy. Perché la vita privata degli italiani è una cosa fondamentale. Il proprietario di “Chi”, una delle principali riviste di gossip italiane, ha come mission prioritaria quella di spiare la gente fin dentro le proprie case. Quella dello stesso Premier in particlore. Dunque il nostro Presidente del Consiglio ha profondamente a cuore il problema della privacy….quella sua!
Tra breve sarà il compleanno di mia nonna, che dite? Le telefono? Meglio di no, potrebbe essere troppo pericoloso.