Ottavo posto all'Italia per la produzione di spam
Allarme le botnet. Il primato spetta agli Stati Uniti da cui parte il 15,2% dello spam globale. (Anna Laudati)
L'Europa è il primo continente per produzione di spam, posto che prima era dell'Asia, l'Italia sale invece all'ottavo posto nella classifica mondiale stilata dalla società di sicurezza informatica Sophos. Nel bollettino inerente al secondo trimestre dell'anno l'Italia è insieme a Francia, Gran Bretagna e Polonia fra i Paesi europei in cui la pratica dello spamming è cresciuta maggiormente dall'inizio dell'anno.
Gli Stati Uniti si confermano comunque il primo Paese, da cui parte il 15,2% dello spam globale, in aumento del 13,1% rispetto all'inizio del 2010. A seguire, in classifica ci sono India (7,7%), Brasile (5,5%), Gran Bretagna (4,6%, balzata dal nono al quarto posto), Corea del Sud (4,2%), Francia (4,1%), Germania (4%), Italia (3,5%), Russia (2,8%), Vietnam (2,7%), Polonia (2,5%) e Romania (2,3%).
Ad oggi lo spam rappresenta il 97% di tutte le mail ricevute dai server aziendali e sta diventando sempre più «aggressivo»: secondo gli esperti non si tratta più soltanto di mail indesiderate, ma di messaggi che sempre più spesso implicano link a siti «maligni» che hanno come finalità quella di infettare i pc con del malware per impadronirsi di identità o informazioni bancarie, fino a creare le botnet, le reti di pc «zombie» comandati a distanza dai cyber-criminali all'insaputa degli utenti.