Su YouTube un video per scegliere l’università. Giovani tra umorismo e verità sottese
Tra guide alle Facoltà, master, piani di studi ed esami d’ingresso, va in scena lo humor di una combriccola di ragazzi su YouTube. Una parodia sotto molti aspetti realistica del difficile periodo che sta attraversando il sistema universitario italiano. (Gianfranco Mingione)
A molti sembrerà banale, a tratti didascalico, ma di certo è un modo diretto e umoristico per mettere in video un momento topico per migliaia di ragazzi che ogni anno devono fare la scelta giusta. Stiamo parlando del video “Tutti all’Università”, girato da alcuni ragazzi, che a piu’ riprese fanno la parodia dei vari percorsi di studio, quelli piu’ noti, in cui s’imbattono i giovani studenti universitari italiani.
E ce ne da ridere per molti indirizzi di studio: dallo studente di Agraria che spiega al professore il suo tirocinio, fatto di calli sulle mani per poi andare allo studente di Scienze Politiche, che si presenta all’esame con una cricca di sostenitori alle sue spalle e paventa l’innalzamento degli stipendi dei professori con “un solo 30”. La lista delle gag è lunga e tocca altre Facoltà, come Architettura dove una studentessa “ha deciso di portare l’arte barocca ed un plastico ad esso inerente: la casa di barbie!”; realistica, e di molto, quella dello studente di Scienze della Comunicazione sbarra formazione, che animatamente, e vorrei vedere, cerca di capire cosa significhi l’affermazione “dopo la laurea sono disoccupato”.
A conclusione del video, la solita frase con la quale si afferma che non si voleva toccare o offendere la sensibilità di nessuno. Giusto. Il video ha puro intento goliardico, per usare un altro termine caro agli universitari, ma di certo, come molte volte accade dietro ad una sana risata, ci invita anche a riflettere su alcuni aspetti critici del sistema universitario italiano e dei suoi studenti. Un periodo, quello attuale di tagli all’istruzione e alla ricerca, aumento degli studenti che si ritirano dopo il primo anno di corso, esperti e studenti che parlano di fallimento della riforma del 3 + 2, fallito tentativo di “esportare” un sistema altro, anglosassone, pensando di fare cosa buona, creazione di corsi universitari in storia della ceramica del ‘700, topolino e carbonara e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. Insomma, un periodo non buono, come scritto da Angelo Di Pietro in un recente articolo pubblicato sulle pagine del nostro giornale (“Se anche l’università è senza “na lira” e sciopera…vuol dire che siamo alla frutta”).
Ecco che qualche risata allora è bene farsela. Almeno per fermarsi un attimo e sorridere dei nostri 'mali'. Per poi non dimenticarcene, visto che è in gioco una posta molto alta: il futuro dei giovani di oggi e di quelli che verranno (foto wordpress.com).
Guarda il video: