Wedding surgery. Rifatti a nozze: trai regali per il matrimonio spunta il chirurgo estetico

di Ornella Esposito

E’ tutta americana la nuova moda, che ormai sta prendendo piede anche in Europa, del wedding surgery ossia della lista di nozze presso il chirurgo estetico. Io mi rifaccio, tu ti rifai, egli si rifa ......... ma che senso ha??? (Ornella Esposito)

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Prima negli States, poi nel Regno Unito, sempre più persone decidono di ricorrere al chirurgo plastico per correggere i propri difetti ed essere “perfetti” nel giorno del fatidico si. Le donne chiedono ritocchi al seno o l’eliminazione di qualche ruga di troppo; gli uomini hanno l’ossessione per gli addominali scolpiti. E chi paga? Gli invitati, naturalmente.  

E dunque anche da noi in Italia sta per essere definitivamente archiviato il classico regalo di nozze (per la verità già sostituito da idee più innovative tipo il regalo di corsi di cucina, week end enogastronomici, oggetti iper tecnologici) come testimonia il dottor Borriello, direttore dell’unità operativa di Chirurgia Estetica dell’ Ospedale Pellegrini di Napoli cui si rivolgono sempre più spesso coppie alle soglie del matrimonio.  

Che lo stile di vita,e di conseguenza i modi di vivere i suoi grandi eventi, fossero mutati ne avevamo avuto già prova dalle ultime mode sull’organizzazione del matrimonio (trasformato in un vero e proprio social event) per non parlare del fenomeno del wedding running, un modo per esorcizzare le paure del “per sempre” che consiste nel vestirsi da sposa, qualche settimana prima della cerimonia nuziale, e correre furiosamente per le strade della propria città. Ma la lista di nozze dal chirurgo plastico ci lascia davvero un po’ sorpresi. 

Qual è l’identikit dei promessi sposi che ricorrono alla chirurgia plastica? Molto spesso sono persone non più giovanissime o alla loro seconda esperienza, pertanto, in base ai canoni della nostra società dell’estetica, bisognevoli di qualche “aggiusto”. Ma l’esigenza del ritocco è drammaticamente presente anche nei più giovani come sembrerebbe dimostrare Chelsea Clinton che, secondo il quotidiano americano haindian news e non solo, si è affidata ad un chirurgo estetico per essere in splendida forma nel giorno del suo matrimonio costato a papà Bill (e chissà se solo a lui) appena $3milioni. 

Accanto a questa nuova moda americana, prodotto dell’infelicità del terzo millennio, se ne sta diffondendo per fortuna anche un’altra: celebrare le proprie nozze secondo principi etici ed ecocompatibili. C’è un esercito di gente che, pur volendo festeggiare, intende farlo senza sfruttare le persone e l’ambiente, anzi, facendo si che il lieto evento sia occasione per aiutare qualcun altro, per esempio, i paesi in via di sviluppo.

Ed ecco che si moltiplicano le richieste di bomboniere alle botteghe del commercio equo e solidale, e la lista nozze diventa una donazione sul conto corrente di un’organizzazione umanitaria che promuove progetti di sviluppo nei paesi poveri o semplicemente per un’associazione di volontariato che combatte la camorra, come ha fatto ad esempio il nostro editore che ha chiesto agli invitati di donare il suo dono alla fondazione di don Luigi Merola, noto prete anticamorra.

Ovviamente sono sorte anche delle associazioni no profit che facilitano il compito dei promessi sposi, come ad esempio quella messa in piedi da quattro ragazzi torinesi (consultabile al sito http://www.giiustenozze.it/) che offre il proprio aiuto senza costi di organizzazione.

E’ bello pensare che un giorno di festa, quale quello del matrimonio, possa diventare anche un modo per incrementare un mercato che ragiona secondo logiche più eque e tenta di bilanciare quelle del consumo ad ogni costo di cui, quasi sempre, pagano le pene i popoli dei paesi definiti, inconcepibilmente, del terzo mondo (ma poi il mondo non è sempre stato uno?)

(foto lussuossissimo.com)