Prof sospesa a Palermo: il mondo del Terzo Settore unito contro l’idea di una “società chiusa”

di Giuseppe Meccariello

No alla censura del libero pensiero! Lanciata la petizione

petizione

La vicenda della professoressa dell’istituto industriale Vittorio Emanuele III di Palermo Rosa Maria Dell’Aria, sospesa per due settimane con lo stipendio dimezzato dopo una serie di ispezioni condotte con il contributo della Divisione della Polizia di Stato per le Investigazioni Generali e Operazioni Speciali, è nota a tutti. Il motivo: non aver controllato il lavoro di alcuni suoi studenti che, in occasione della Giornata della memoria, avrebbero realizzato un progetto multimediale in cui era presente un paragone tra il decreto sicurezza del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini e le leggi razziali del 1938. Un grande riscontro mediatico è seguito all’episodio, e la docente ha ricevuto il supporto di molte figure istituzionali, tra le quali lo stesso sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Il 22 maggio, attraverso una petizione inviata al Governo nazionale, anche il Terzo Settore si è schierato a favore dell’insegnante.

“Il gravissimo episodio di Palermo, con la Digos che entra a scuola per interrogare giovanissimi alunni non per episodi di criminalità o atti di violenza, ma per manifestazioni di libero pensiero […] evidenzia la crisi di democrazia e di civiltà giuridica e pedagogica in cui sta cadendo il paese” così inizia il documento, firmato da un centinaio di rappresentanti di organizzazioni del Terzo settore del Sud Italia, impegnate soprattutto nel settore dell’educazione e della socialità.

Tra i firmatari, in prima linea contro le minacce alle “espressioni di libero pensiero e di critica”, il politico e docente napoletano Marco Rossi Doria, dell’ Associazione IF - Imparare.Fare, Federica Roccisano della Cooperativa Hermes 4.0, Enrico Maria Borrelli di Amesci, Lucia Ambrosino de “La Cooperativa delle donne”, Francesco Mollace dell’Associazione Civitas Solis, Giacomo Panizza di Comunità Progetto Sud, Gianni Pensabene di Makramè, Andrea Morniroli della Cooperativa Dedalus, Alessandra Fragomeni della Caritas e Andrea Pignataro del Gus – Gruppo Umana Solidarietà.

“Come educatori ed operatori di organizzazioni impegnate sul terreno educativo nel Meridione d'Italia esprimiamo la piena solidarietà alla professoressa Rosa Maria dell'Aria e proponiamo di attivarci per contrastare i crescenti segnali che minacciano la funzione della scuola e che sono in contrasto con l'art. 33 della Costituzione” recita la petizione, disponibile anche online su Change.org. Per questo motivo, le istituzioni sono esortate a far “subito piena luce su un episodio inaccettabile” e a disporre “l'immediato reintegro della docente”.