Napoli, arriva “Donne”: il festival dedicato alla salute e al benessere femminile

di Giuseppina Piccirillo

Annamaria Colao: “Evento interamente dedicato alla donna nelle sue diverse età che insegnerà ed educherà la popolazione”

donne festival

Mettere in primo piano la salute ed il benessere della donna attraverso un format innovativo: è ciò che si propone di fare “Donne”, il Festival della Salute e del Benessere Femminile in programma a Napoli dal 30 giugno al 3 luglio. L’iniziativa, primo progetto quadro presentato dalla Cattedra Unesco - Educazione alla salute e allo sviluppo sostenibile - è stata presentata in conferenza in stampa da Annamaria Colao insieme all'On. Beatrice Lorenzin.

"La Cattedra Unesco nasce nell'epoca pre-Covid sull'idea che la salute fosse un bene da proteggere, così come la dieta mediterranea. Questa è stata l'idea iniziale che Unesco ha voluto accettare. Oggi - spiega Annamaria Colao, Chairholder Cattedra Unesco Federico II - fare un progetto dedicato alla salute femminile era quanto mai opportuno e attuale. Noi non abbiamo per molte patologie una conoscenza del suo sviluppo nei soggetti femminili. Le donne sono come un'entità biologica, quindi un individuo diverso dall'uomo che invece è stato studiato magnificamente. Il Festival non è però un progetto solo medico, ma come diceva l'on. Lorenzin, la visita diventerà uno strumento educativo. E' un evento interamente dedicato alla donna nelle sue diverse età, insegnerà ed educherà la popolazione. Ci saranno anche spazi dedicati ad un convegno contro la violenza sulle donne, al bullismo e poi ci saranno dei talk show di medicina. Ci piace farlo partire da Napoli ma non sono escluse altre mete - e conclude - Ci aspetta un grande lavoro, ma alla fine avremo a seguirci una popolazione molto più preparata".

Non è mancato poi l’intervento dell'on. Beatrice Lorenzin, la quale spiega: "Questo festival è il primo evento nazionale che riprende la filosofia della salute femminile dopo il Covid, salute che è stata molto compromessa. Oggi è importante ricominciare a parlare in spazi in cui le persone possono essere intercettate, in cui si può riprendere a fare diagnosi e in cui si può fare prevenzione. E' in assoluto il primo evento sulla medicina di genere, una sensibilità che finalmente sta diventando scienza".

Gennaro Famiglietti, Presidente Istituto di Cultura Meridionale, intervenendo alla conferenza, ha a sua volta auspicato una possibile svolta: "Mi piacerebbe pensare questo discorso anche al maschile magari dal prossimo anno. Noi abbiamo fatto circa due mesi fa un convegno a Napoli proprio per parlare di prevenzione e di salute, evento che vide la partecipazione di molti diplomatici. Io forte di quella iniziativa vorrei poter dare il mio contributo attraverso la mia rete di consoli e diplomatici per portare questo dibattito a livello internazionale.”

Un Festival che farà un focus anche su un grande tema di forte attualità, quello della violenza di genere: "C'è un dato che mi ha colpito - racconta nel suo intervento Claudia Sorrenti della Fondazione Doppia Difesa Onlus - che ha fotografato tra marzo e aprile del 2020 il 59% delle richieste di aiuto in più rispetto al 2019. E' un segnale che non possiamo non cogliere perchè c'è una discriminazione femminile molto radicata che dobbiamo combattere grazie ad iniziative come questa che possono trovare lo spunto per ulteriori progetti di sensibilizzazione, magari anche entrando nelle scuole. Speriamo - conclude Sorrenti - che questo sia solo l'inizio".

A portare il suo contributo anche Maria Concetta Romano, Presidente Skineco: "Noi con il nostro lavoro - dice intervenendo la presidente di Skineco - coniughiamo ecologia e la dermocompatibilità. Oggi sappiamo che c'è una forte sensibilità verso la skincare da parte dei consumatori, soprattutto da parte delle donne che vogliono sapere che cosa mettono sulla propria pelle. Tutto quello che fa male alla pelle fa male all'ambiente e viceversa. La mission che sto portando avanti e che si sposta come iniziative come questo festival coniuga l'universo femminile, l'ambiente, l'ecosostenibilità e la dermocompatibilità".

 

(Fonte foto: Cattedra Unesco - Educazione alla salute e allo sviluppo sostenibile)