Formazione: pubblicati i primi due bandi del Fondo Repubblica Digitale

di Redazione

L'obiettivo è accrescere le competenze digitali di giovani donne e Neet

Bandi digitali

Pubblicati i primi due bandi del Fondo per la Repubblica Digitale, "Futura" e "Onlife", dedicati ad accrescere le competenze digitali delle giovani donne e dei NEET.

Il Fondo per la Repubblica Digitale - nato nell'ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e del Fondo Nazionale Complementare (FNC) e istituito con il decreto-legge del 6 novembre 2021 - è una innovativa partnership tra il pubblico e il privato sociale: tra il Ministro per l`innovazione tecnologica e la transizione digitale e il Ministro dell`economia e delle finanze da una parte e dall`Acri, l`Associazione delle Fondazioni e delle Casse di risparmio dall`altra . Il Fondo ha come obiettivo l'aumento di quelle competenze fondamentali per completare la transizione del Paese e per questo sosterrà progetti di reskilling e di upskilling digitale di persone ai margini del mercato del lavoro con un particolare focus su NEET, donne, disoccupati ed inattivi . In via sperimentale per cinque anni (fino al 2026) il Fondo stanzia un totale di 350 milioni di euro. Sarà alimentato da versamenti effettuati dalle Fondazioni di origine bancaria, alle quali sarà riconosciuto un contributo, sotto forma di credito d'imposta (pari al 65% per gli anni 2022 e 2023 e al 75% per gli anni 2024, 2025 e 2026). Il Fondo pone un forte accento sulla valutazione d'impatto dei progetti finanziati. La valutazione mira ad quei progetti che si dimostreranno più efficaci ed efficienti nell'accrescimento delle competenze digitali e nell'occupazione effettiva dei beneficiari. imposta (pari al 65% per gli anni 2022 e 2023 e al 75% per gli anni 2024, 2025 e 2026). Il Fondo pone un forte accento sulla valutazione d'impatto dei progetti finanziati. La valutazione mira ad quei progetti che si dimostreranno più efficaci ed efficienti nell'accrescimento delle competenze digitali e nell'occupazione effettiva dei beneficiari. imposta (pari al 65% per gli anni 2022 e 2023 e al 75% per gli anni 2024, 2025 e 2026). Il Fondo pone un forte accento sulla valutazione d'impatto dei progetti finanziati. La valutazione mira ad quei progetti che si dimostreranno più efficaci ed efficienti nell'accrescimento delle competenze digitali e nell'occupazione effettiva dei beneficiari.

La valutazione di impatto è affidata al Comitato scientifico indipendente presieduto dalla professoressa Raffaella Sadun.

"Con l`avvio del Fondo per la Repubblica Digitale realizziamo oggi un`importante iniziativa per la formazione e riqualificazione delle competenze digitali dei cittadini. Un progetto che sosterrà percorsi orientati al risultato e all`inserimento lavorativo e si affiancherà alle tante iniziative sulle competenze che il Dipartimento per la trasformazione digitale sta sviluppando grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Oggi l`Italia sconta un gap di formazione che rischia di aumentare le disuguaglianze - territoriali e di genere - e rallentare la crescita economica del nostro Paese. mettiamo a disposizione strumenti e le economiche per colmare questo divario, concede gli disponibili la disponibilità e consentire a tanti di usufruire delle risorse opportunità offerte dal digitale",dichiara Vittorio Colao, Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale.

Per Francesco Profumo, Presidente di Acri "Il Fondo per la Repubblica Digitale una nuova grande sfida che vede protagonista le Fondazioni di origine bancaria. Dalla positiva esperienza del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, nasce un nuovo partenariato Pubblico-Privato sociale che Insieme al Governo italiano, le Fondazioni riunite in Acri, ancora una volta, scegliere con forza la strada di accompagnare sul capitale umano per sperimentare, in maniera innovativa rispetto al passato, policy di intervento in favore di giovani, donne e disoccupati, affinché la transizione digitale non diventi un` forma di esclusione, ma si trasformi in una reale opportunità per la loro vita professionale e per concorrere alla crescita del Paese".

C`è tempo fino al 16 dicembre per partecipare attraverso il nuovo portale Re@dy (www.portaleready.it) a "Futura" per soggetti pubblici, privati ​​senza scopo di lucro ed enti del terzo settore, in forma singola o in partnership. Il bando prevede un totale di 5 milioni di euro e mira a selezionare progetti di formazione validi e innovativi per accrescere le competenze digitali delle giovani donne (18-50 anni) per garantire e condizioni di inserimento nel mondo del lavoro. Particolare attenzione verrà riservata alla valutazione d'impatto. In Italia solo il 43,10% delle donne possiede competenze digitali di base (48,20% per gli uomini), rispetto al dato Ue pari al 52,30%.

Secondo il Gender Gap Report 2021 del World Economic Forum, il nostro Paese è al 114° posto per quanto riguarda la partecipazione economica femminile. Nonostante quasi il 60% dei laureati in Italia sia donna, con risultati migliori rispetto ai colleghi uomini, nel nostro Paese si rileva un alto tasso di disoccupazione femminile: nel 2021 in Italia lavora meno di una donna su due.

Anche per il bando dedicato NEET (15-34 anni), "Onlife", c`è tempo fino al 16 dicembre per ai progetti sulla piattaforma Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). Il bando mette a disposizione 8 milioni di euro per progetti presentati da soggetti pubblici, privati ​​senza scopo di lucro ed enti del terzo settore, in forma singola o in partnership costituite da un massimo di tre soggetti. Come per il bando Futura, gli enti per profitto possono essere coinvolti come partner sostenitori (senza quota di budget) o come fornitori per l'apporto di know how e competenze in ambito digitale. L'obiettivo è promettere progetti di formazione validi ed innovativi volti ad accrescere le competenze digitali dei NEET. Il nostro Paese presenta il più alto tasso di NEET all`interno dell`europeaUnione, pari al 25,1% (Dati Ue). In totale, i NEET in Italia sono più di 3 milioni; il fenomeno riguarda prevalentemente le donne (57%) e le regioni del Sud in cui il 53% dei NEET.