Umbria: un nuovo piano triennale per le politiche giovanili
'L'Umbria per i giovani: mobilitare, collegare, responsabilizzare' il titolo del primo incontro di co-programmazione tenutosi a Perugia.
"L'Umbria per i giovani: mobilitare, collegare, responsabilizzare", è il titolo dell'incontro che si è tenuto a Perugia nella sede della Giunta regionale, per l'avvio del percorso di co-programmazione che porterà alla stesura del nuovo Piano regionale triennale in materia di politiche giovanili.
Alla presenza dei direttori regionali competenti, dei rappresentanti delle Istituzioni pubbliche, del Terzo settore, delle principali Agenzie educative, sono intervenuti la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, il presidente dell'Assemblea legislativa, Marco Squarta, l'assessore regionale alla Salute e alle politiche sociali, Luca Coletto e il Capo dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale, della Presidenza del Consiglio dei ministri, Michele Sciscioli.
La Regione Umbria - si legge in un suo comunicato -, nel porre la massima attenzione nei confronti delle giovani generazioni affinché possano sentirsi parte attiva di un territorio che cresce con loro e possano esprimere appieno le proprie potenzialità, ha avviato uno specifico percorso di co-programmazione alla luce degli innovativi strumenti della recente L.R. n. 2/2023 sull'amministrazione condivisa che - ampliando i modelli tradizionali di partecipazione previsti dalla legge regionale 1/2016 in materia di politiche giovanili - vuole favorire occasioni di confronto e networking tra istituzioni ed enti per la migliore individuazione di bisogni, aree prioritarie di intervento e possibili sinergie.
"Oggi - ha detto Tesei - diamo avvio ad un percorso di co-programmazione che dovrà condurci, nel quadro degli strumenti di pianificazione e programmazione previsti dalla vigente legislazione nazionale e regionale, alla definizione del nuovo Piano triennale delle Politiche giovanili. Obiettivo primario: giungere, con il contributo di tutti gli attori pubblici e privati che hanno risposto alla nostra chiamata, alla stesura di un programma coordinato, efficace e sostenibile che tenga conto della complessità, trasversalità e multidimensionalità che caratterizza i processi di crescita e autonomia delle giovani generazioni. Mobilitare, collegare, responsabilizzare sono le parole che abbiamo scelto per identificare il percorso che oggi avviamo, in un momento storico caratterizzato, in Italia e nella nostra regione, da processi di denatalità, aumento della età media e conseguente invecchiamento della popolazione che vanno accompagnati dalla comune assunzione di responsabilità da parte di tutti gli attori del territorio, ma anche di famiglie e giovani alle quali la Giunta regionale ha riservato in questi anni una forte attenzione e significative risorse".
"Come assessore regionale con delega alle politiche giovanili - ha quindi affermato Coletto - sono persuaso che la definizione di un documento tanto importante, quale è il piano triennale di settore, non possa prescindere dall'offrire preventivamente a soggetti diversi la possibilità di incontrarsi, dialogare e mettersi in ascolto dei mondi giovanili, a partire da quelli rappresentati nella Consulta regionale dei giovani. Credo che, in un campo così strategico per il futuro della nostra comunità regionale, sia ancora più importante promuovere, mettere in relazione, ascoltare, fare in modo che tutti siano davvero disposti a mettersi in gioco (Enti pubblici, Scuole, Università, Terzo settore) affinché le potenzialità e le risorse del territorio vengano promosse. Sono, pertanto, certo che il percorso che oggi avviamo potrà costruire buone storie, attivare buone esperienze, produrre risorse aggiuntive, prospettive e disponibilità nuove".
"Affinché l'Umbria continui ad essere attrattiva per i giovani sono necessari investimenti importanti in quello che è il segmento senz'altro più fragile, quello infrastrutturale" ha sottolineato Squarta. "Se ne parla da decenni - ha aggiunto -, oggi la congiuntura è più favorevole avendo messo a terra importanti progetti che saranno finanziati anche attraverso le risorse del PNRR ma ci vorranno anni prima che il gap nei collegamenti sarà colmato. L'università ha per anni garantito una presenza massiccia di giovani e anche su quel fronte si sta facendo molto soprattutto per quanto riguarda gli alloggi per gli studenti ma è necessario prevedere un dopo per tutti quelli che vorranno restare. Abbiamo una forte e significativa presenza imprenditoriale nelle nostre realtà, anche in quelle più piccole, è necessario quindi spingere e favorire l'incontro tra domanda e offerta. Sport, cultura, digitalizzazione, formazione, saranno queste le direttrici per il prossimo futuro. Non ci possiamo permettere un buco generazionale, dobbiamo agire per trattenere le migliori energie".