Peppino Impastato. A Sezze gli dedicano una sala conferenze
Tra i promotori dell’iniziativa i ragazzi del Consiglio dei Giovani della città (di Gianfranco Mingione)
Il 7 aprile 2010 è stata intitolata al giovane giornalista e politico siciliano la sala conferenze della Biblioteca comunale dell’antica città di Sezze. Una vita dedicata alla lotta per il cambiamento, alla possibilità di fare il giornalista in una terra in cui fino a pochi anni fa era meglio tacere che parlare. Una vita, la sua vita, dedicata all’informazione e all’impegno politico contro i soprusi della mafia. Peppino Impastato appare oggi come uno degli antesignani della cultura della legalità, della tutela del territorio e di persone troppo spesso sole e in preda alla legge del più forte.
Se oggi il giovane Peppino fosse ancora tra noi di certo non sarebbe deluso di aver vissuto e creduto in quegli ideali che, grazie anche a lui, sono ancora vivi nei giovani d’oggi. Quei giovani appartenenti alla cosiddetta meglio gioventù di cui spesso noi altri giovani aspiranti giornalisti ci troviamo a scrivere. Come i ragazzi del Consiglio dei Giovani della città di Sezze, antico comune Lepino, che figurano tra i promotori di un’iniziativa importante, volta non solo a ricordare un esempio, ma a partecipare proprio alla costruzione di un presente diverso: “Il messaggio di Peppino Impastato - sottolinea Stefano Madonna, Vice Presidente del Consiglio Comunale dei Giovani di Sezze - è più ampio di quello che solitamente si crede e non abbraccia soltanto il tema della lotta alla Mafia ma riguarda anche la libertà di fare delle cose innovative: egli fu tra i promotori di quelli che oggi definiamo flash mob e centri sociali, luoghi deputati al vero rinnovamento”.
L’iniziativa è stata promossa, oltre che dal Consiglio dei Giovani, dal Comune di Sezze e dall’Assessorato alla Cultura e alle Politiche Giovanili e ha visto la partecipazione del Sindaco Andrea Campoli, dell’Assessore Remo Grenga, del Presidente del Consiglio Consiglio Comunale dei Giovani Edoardo Lo Foco e dei rappresentanti delle associazioni “Libera” e “Antonino Caponnetto” impegnate attivamente nella lotta contro le mafie e nella diffusione della cultura della legalità. Presente anche Giovanni Impastato, fratello di Peppino, che ha affermato “di essere annoiato di sentir parlare di legalità e rinnovamento quando queste vengono poi a mancare in termini concreti; perché è nelle piccole cose che si vede la vera onestà”. L’Associazione Artistica Gruppo Alchimia ha curato la proiezione, durante l’incontro, di filmati d’epoca inerenti la storia di Impastato e alcune registrazioni delle trasmissioni di Radio Aut, uno dei primi esempi di radio libera nata in Italia negli anni ’70 grazie a Peppino e ai suoi amici.Per chi volesse saperne di più su Peppino Impastato: www.peppinoimpastato.com