Il libro."Senz'anima": Trent'anni di deliri italiani

di Anna Laudati

Massimo Fini, scrittore dalla ‘cultura fuoriosa’, racconta i mutamenti sociali, estetici ed etici del nostro paese. “Senz’anima segue il filo logico della storia con la sapiente coscienza degna del miglior Pasolini”  (di Vinicio Marchetti)

massimofini9.jpgGiorgio Gaber disse: “Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono”. Lui come Montanelli o Moravia, acerrimi “contestatori” del bel paese. Ma si critica ciò che si vorrebbe diverso, ciò che si vorrebbe migliore e specialmente ciò che si ha a cuore. Di questa èlite entra prepotentemente a far parte Massimo Fini, giornalista dalla penna fiammeggiante e scrittore dalla cultura furiosa. Il suo ultimo lavoro - Senz’anima. Italia 1980-2010, edito da Chiarelettere, racconta di un trentennio in cui l’Italia ha cambiato maschera mille volte ma ha mantenuto sotto di essa sempre il solito ghigno di falsità. (foto ilgiornale.it)

Un lavoro che soltanto ad occhi inesperti e superficiali potrebbe sembrare una mera raccolta degli articoli di Fini. In realtà Senz’anima segue il filo logico della storia con la sapiente coscienza degna del miglior Pasolini. Tra le sue pagine si patisce l’urlo del malessere e l’incapacità di comprensione nel visitare una chiesa a Milano Due: “Un locale che, li per li, non capii se fosse una cucina, una gelateria o una saletta di conferenze”. La stessa chiesa in cui pochissimo tempo fa ha si è celebrato il funerale di Raimondo Vianello, in uno scenario di tale freddezza, e aggiungerei, di cosciente rassegnazione, che solo l’agglomerato urbano delle “seconde case” voluto da Silvio Berlusconi riesce a regalare.

E proprio il Premier è la prima fonte d'ispirazione della nascita di Senz'anima, lui e tutta la sterpaglia che circonda la sua ingombrante figura. Da Fede a Feltri. E il direttore del Giornale diventa modello negativo di giornalismo nelle parole di Fini: "Feltri non tralascia mai di ricordare che lui, comunque, vende, vende, vende. È diventato il suo leit motiv”. Un giornale vestito di cameratismo e spogliato della sua dignità di oggetto d’informazione al servizio dei lettori. Uno specchio sull’accaduto. Da Craxi e la sua incontestabile presenza nella costituzione di Forza Italia a Dell’Utri e Mangano, passando per la P2 e i segreti della televisione italiana. Il 1980 e il suo cammino lastricato di melma fino ad ora. Trent’anni di pressione sulle nostre spalle. Trent’anni lunghi ma che si leggono tutti d’un fiato. Un desiderio inascoltato che non accetta stupide giustificazioni.

SENZ’ANIMA di Massimo Fini – scheda libro: www.chiarelettere.it