Carnival time: dove? A Notting Hill. Quando? Ora

di Anna Laudati

Londra. L'ultimo week end di agosto le strade della zona ovest della capitale inglese sono travolte dai mille colori del Carnevale, tra musica, danza, cibo, carri e costumi. (della nostra inviata dall' Inghilterra Ivana Vacca)

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Domenica 29 e lunedì 30 agosto, a Londra, da Notting Hill Gate a Portobello Road, si celebra la cultura afro-caraibica in uno dei più grandi festival di strada in Europa e nel mondo, secondo solo a quello di Rio de Janeiro in Brasile. Più di 70 carri, 5000 artisti, più di 40 postazioni audio, più di 40,000 volontari, per circa 20 miglia, sono attesi circa un milione di partecipanti. "L'eccellenza artistica e concetti innovativi sono una grande vetrina per quello che vedremo nelle Olimpiadi di Londra 2012" anticipa il direttore del festival Ancil Barclay.

Ma come nasce il Carnevale di Notting Hill? Organizzato per la prima volta nella storia nel 1965, per dare alla gente dell’ex colonia britannica di Trinidad un modo per commemorare il loro background, il festival fu un modo per alleviare le tensioni razziali tra locali e immigrati. "L'arte di un popolo è la genesi della loro libertà" fu il titolo del programma di allora. La manifestazione è cresciuta negli ultimi quattro decenni ed è ora il secondo festival di strada più grande al mondo ed incorpora influenze provenienti da tutti i Caraibi e da tutta l’America Latina, nonché dalla cultura Africana.

Problemi logistici, atti di vandalismo ed episodi di criminalità in passato hanno indotto l’amministrazione ad adottare misure precauzionali, e molti giornali a suggerire decaloghi comportamentali. Tra i più diffusi e divertenti quelli suggeriti da Richard Godwin nell’edizione di ieri del quotidiano Evening Standard: Three simple rules to help you survive Notting Hill Carnival, ovvero, 1) Conoscere un po' di drum'n'bass non ti dà esperienza nella tradizione di strada. 2) La bandiera di Trinidad non dovrebbe in alcun caso essere utilizzata come una bandana. 3) Non comprare mai i biscotti da ragazzi al buio. Come a dire che bisogna avere gli occhi aperti, rispettare i principi culturali e sociali del Carnevale, e, stare attenti a quello che si mangia. Si, perché un tema centrale del festival è il cibo tradizionale dei Caraibi, comprese le polpette, la piantaggine, il curry, la carne di capra e di pollo.

Ricco il programma di musica dal vivo, che è organizzato in quattro discipline: costume mascherato, banda d’acciaio, calypso e SOCA, il cui nome deriva sia dalla fusione dei generi soul e calypso sia dall’acronimo di Sounds Of Caraibi end Africa. Saranno presenti postazioni sonore pronte a riprodurre qualsiasi cosa, dal jazz caraibico calypso al tipico down-and-dirty drum‘n’bass londinese, dal reggae all’r&b, dal funky, all’house, al dub.

Le manifestazioni si susseguiranno per tutta la durata dei due giorni, ma ciò che importa è soprattutto riuscire a concepire il carnevale come processo di apprendimento ed esperienza di incrocio culturale.