Il libro. “Assalto al Pm”, Quando vivere all’ombra di falcone non basta

di Anna Laudati

Luigi De Magistris racconta di come i suoi sogni di gioventù fatti di onestà e giustizia lo abbiano reso un “cattivo magistrato”. (Vinicio Marchetti)

Luigi-De-Magistris

Quale può essere la caratura etica di un uomo che cresce nel mito di Giovanni Falcone? Tanta, indubbiamente, anche quando quello Stato che hai promesso di servire attende, ansiosamente, il tuo volgere lo sguardo per pugnalarti alle spalle. Questo è “Assalto al Pm – Storia di un cattivo magistrato” edito da Chiarelettere. Questa è la storia di Luigi De Magistris, colui che il prefattore, Marco Travaglio, definisce come “un figlio del sud”.

All’interno di quest’opera è ripercorsa la vita del magistrato, dagli anni dello studio fino alla lotta integerrima contro la ‘Ndrangheta, la politica collusa e quel fiume di denaro proveniente dai fondi europei che ha finanziato grandi opere che non hanno mai neanche visto l’apporre del primo mattone.  La Calabria è una terra difficile, degna parte di un meridione soffocato dal compromesso mafioso.

Luigi De Magistris ha voluto riscrivere ciò che sembrava scontato, ciò che, per bocca di tutti, è una questione acquisita. Come hanno tramandato Falcone e Borsellino, amare incondizionatamente la tua città significa odiarla. Assalto al Pm racconta di quanto sia difficile credere in un cambiamento radicale quando ciò che dovrebbe essere banale, se non scontato, diventa la più rarefatta delle possibilità.

Luigi De Magistris, con umiltà, ha voluto raccontarci della sua enorme sconfitta. Di quanto la magistratura, da lui tanto desiderata, l’avesse tradito nel momento in cui gli erano state sottratte le indagini Why not e Poseidone. In Italia non si può indagare sulle collusioni politiche però, forse ancora per poco, si può scrivere.

In Assalto al Pm i segreti ricacciati nel dimenticatoio ritornano a galla e, se non serviranno più in un’aula di tribunale, almeno, sono a completa disposizione dell’opinione pubblica. A voi la scelta: verità o ignoranza? 

Concludo con una citazione decisamente opportuna: Temo che la magistratura torni alla vecchia routine: i mafiosi che fanno il loro mestiere da un lato, i magistrati che fanno più o meno bene il loro dall’altro, e alla resa dei conti, palpabile, l’inefficienza dello Stato (G. Falcone)

foto mediterraneonline.it