Vallanzasca, Gli angeli del male. C'è chi ha invitato a non andarlo a vedere

di Anna Laudati

Criticatissimo prima e dopo l’uscita, il film di Placido racconta le ‘gesta’ non eroiche del bel Renè, affascinante assassino, criminale. Un film certamente da vedere. «C'è chi nasce per fare lo sbirro, chi lo scienziato, chi per diventare Madre Teresa di Calcutta. Io sono nato ladro»: sono le parole di Renato Vallanzasca. (Anna Laudati)

vallanzasca

Ad interpretare Vallanzasca, bello e dannato, è un’eccezionale e bellissimo Kim Rossi Stuart, pure co-autore della sceneggiatura, che riesce a rendere il personaggio ancora più carismatico e inevitabilmente affascinante di quello che era nella realtà. Vallanzasca Gli Angeli del Male, racconta la storia del bel René, un criminale che negli anni ‘70 mise a ferro e fuoco Milano facendo vivere alla città uno dei momenti più cupi della storia. Una pellicola che da ovviamente fastidio ai parenti delle vittime.

Da fastidio anche al Sap, sindacato autonomo di polizia, che dalla voce di Andrea Carobbi Corso, alla vigilia della proiezione, lancia un perentorio monito a non andare a vedere il film ed esprime il suo sdegno dopo aver assistito al film: "Invito tutta la cittadinanza a non andare al cinema per vedere il film  'Vallanzasca, Gli Angeli del male', che esalta  la figura di questo personaggio che ha seminato solo paura, terrore  e dolore, senza rispettare le vittime del dovere, cadute, e le loro famiglie". 

Siamo stati al cinema, il bel Renè, è vero che è reso ancora più bello e affascinante dall’interpretazione di Kim Rossi Stuart, ed è dipinto in modo fiabesco dal Michele Placido, eccellente regista salernitano. Vallanzasca viene fuori dalla pellicola come un ‘non eroe’ folle e maledetto, segnato da un’infanzia difficile che lasciava predire a quello che poi sarebbe stato il suo destino di ribelle assassino e sanguinario senza scrupoli. Un uomo affascinante che trascina e fa innamorare di se non pochi.

C’è da chiedersi cosa può affascinare di un’uomo così? Forse la sua follia incontrollabile e incondizionabile senza alcun senso e pietà nemmeno per se stesso. Vallanzasca trascina e macina con se tutto ciò che incontra sulla sua strada, donne, uomini, giornalisti e anche forze dell’ordine. A tracciare la sua strada la voglia di rischiare il tutto per tutto in un’Italia buia che non piaceva a nessuno. Il bel Renè è un bandito come quelli dei tempi del Far West tanto temuti ma anche amati e rispettati dalla gente e specialmente dalle donne.    

Ad emergere dalla pellicola di Placido è un eroe negativo, eroe del male, che attualmente sta scontando una condanna di quattro ergastoli e 260 anni di reclusione. Oggi tutto ciò che fu Vallanzasca non sarebbe nemmeno immaginabile: rapine su rapine a volto scoperto, strade libere per fuggire e nascondersi, interviste rilasciate a giornalisti, morti e feriti sulla strada. Il cinema serve a raccontare e anche a denunciare e Vallanzasca è senza dubbio un essere ignobile, un eroe indegno e maledetto che rimarrà in carcere oltre la vita per pagare la sua ‘follia criminale’ e il suo mal vivere.