Alla scoperta della Lettonia: Riga, Jurmala e Sigulda. Zaino in spalla, volo e tre notti a poco più di 200 euro

di Sara Pulvirenti

Lo sapevate che in Lettonia a maggio il sole tramonta a mezzanotte e la sera nei locali distribuiscono coperte gratuite, obbligatoriamente sponsorizzate dalle marche di birra più note? E che nel bel mezzo della città c’è il ristorante “Felicità” della tenuta Albano Carrisi dove si danza sulle note del ballo del Qua' Qua'?! Un consiglio per i bevitori: non bevete bibite alcoliche in strada, è vietato e rischiate una multa salata! Repotage di una vacanza low cost! (Sara Pulvirenti)

gruppo20completo1 “Riga? Ma dove sta?”. Il mio viaggio in Lettonia è iniziato così, tra le facce interrogative dei miei amici e parenti. Arrivata all’aeroporto di Ciampino la situazione però è ben diversa: il volo è al completo e la maggiore parte dei viaggiatori sono italiani. Confortata di non essere la sola aliena in viaggio per Riga, mi preparo insieme ai miei cinque compagni di viaggio ad affrontare le tre ore di volo. Scesi a terra la temperatura è decisamente diversa da quella lasciata a Roma: passiamo da 25° a 13°. Urge un bel giacchetto che avevamo sapientemente riesumato dal guardaroba invernale appena riposto in soffitta.

Corriamo alla fermata del 22, esattamente davanti all’uscita, e ci dirigiamo verso il nostro albergo “Maritim Park Hotel”. Lungo il percorso notiamo subito un leit motiv paesaggistico che ci farà compagnia per tutto il nostro soggiorno: decine e decine di meravigliosi alberi di lillà in fiore. Tra sfumature di viola, fucsia e bianco finalmente arriviamo a quello che per quattro giorni sarà il nostro quartier generale: la hall è ampia con dei divanetti dove potere fumare il narghilè (?!), sulla destra c’è un bar e più in fondo la sala della colazione. Prese le chiavi, saliamo in ascensore fino alle nostre camere: sono molto luminose e confortevoli. Il bagno è molto grande, così come la doccia ma il sapone è con il dispenser, quindi, niente saponettine da potere riutilizzare per qualche altro viaggio!

casa_mori_notturnoSistemati i bagagli, scendiamo subito: Riga ci aspetta. Dopo una piacevole passeggiata all’interno del parco che ci divide dal centro storico, arriviamo al Daugava, il fiume della città. Sulla destra vediamo il ponte della stazione, sulla sinistra la parte nuova e moderna della città e davanti a noi il centro storico. Una bomboniera! Tra la chiesa di S.Pietro, la casa dei mori, la piazza principale ed il sole alto, non ci rendiamo conto che sono le 22:30 e quindi una sosta per la cena è auspicabile: stanchi del viaggio non ci inoltriamo nei vicoletti medievali e ci fermiamo da “Steiku Haoss” (cfr. steak hause), lungo la via principale. In attesa che arrivino gli ordini, la cameriera (solo nei locali potrete trovare persone che parlano e comprendono bene l’inglese) ci porta del pane caldo con una cremina di aglio e burro: davvero buona, provatela! Anche la birra è ottima (in realtà sono astemia, ma le facce soddisfatte dei miei amici non lasciano dubbi), inoltre anche a poco prezzo. Alle 23:45 ci rendiamo conto di essere rimasti gli unici nel locale…tra un convenevole e l’altro usciamo e scopriamo che a mezzanotte tutte le attività artistiche in strada sono terminate (ah, per la cronaca, finalmente il sole è tramontato, anche se il cielo nero che conosciamo noi, a Riga in questa stagione è uno sconosciuto). Notiamo però una cosa curiosa: causa freddo, i locali distribuiscono coperte ai clienti. State tranquilli, non è una misura di emergenza ma un’usanza! Considerate che le coperte sono sponsorizzate dalle marche di birra più note in Lettonia! 

ristoranteIl giorno seguente, dopo una lauta colazione a buffet (non perdetevi il salmone, mi raccomando!), lo dedichiamo alla visita accurata del centro storico: la torre delle polveri, il monumento della libertà, il teatro dell’opera con il suo parco, la via dell’art nouveau (Alberta Iela), il castello (non immaginatevi chissà cosa…è forse la cosa più deludente che vedrete, anche se sede del Presidente Lettone), la cattedrale, la chiesa protestante di San Giovanni, i tre fratelli e di nuovo la chiesa di San Pietro e la casa dei mori, l’edificio più antico della città. Tenetevi forte perché non sapete cosa abbiamo trovato girando tra le vie della città: inaspettatamente, compare davanti a noi il ristorante “Felicità” della tenuta Albano Carrisi!! Ebbene sì, avete letto bene. E se questo non è bastato, vi dico anche che il giorno dopo aleggiava nell’aria “il ballo del qua, qua”! Da non credere.

Dimenticavo, la visita è fattibile tutta a piedi ma se non siete dei grandi camminatori, potete scegliere di prendere una piccola imbarcazione alla fermata del teatro dell’opera…avrete un altro punto di vista della città. Gli ingressi nelle chiese sono a pagamento (fatta eccezione per S.Giovanni). A metà pomeriggio decidiamo di fare una pausa, questa volta indirizzandoci verso la zona meno turistica e più tipica. Arriviamo così a “Garaza”, un locale curioso arredato come un garage, con un grande tv a schermo piatto dietro il bancone e sellini di moto e sedili di macchine come sgabelli. C’è anche un tavolino allestito come un vagone di un treno, con tanto di tv laterale dove scorre il paesaggio. Ci mettiamo seduti, all’inizio un po’ diffidenti: dobbiamo ricrederci! Non solo la cucina è ottima ma la birra costa pochissimo ed il personale è davvero disponibile. Usciamo soddisfatti ed accolti da un po’ di pioggia ma con la convinzione che prima di tornare in Italia, lì ci saremo tornati. Il pomeriggio lo dedichiamo ad una sana passeggiata tra i negozietti tipici: oggetti in legno, sciarpe, guanti, oggetti in ambra, marionette, bambole di pezza e lavori all’uncinetto e in lana. A questo proposito: avete mai visto coprire i discendenti dell’acqua piovana con dei coloratissimi lavori in maglia? Ebbene sì, possiamo immaginare che, in mezzo al grigio-bianco dell’inverno lettone, il negozio che abbiamo visitato (“la casa della lana”) spiccherà su tutti.

fuochi_dartificioLa giornata di cammino comincia a farsi sentire, così la cena viene leggermente anticipata: alle 21:45 siamo seduti al Friday’s, una catena in stile americano con abbigliamento alla Drive In. Piatti abbondanti ma niente di tipico, se non le salse e gli odori: per gli affezionati del fast food è una tappa da non perdere. Ah, per la cronaca: ci credete se vi dico che c’è solo un Mac Donald e neanche tanto affollato!? Dopo l’ormai consueta passeggiata notturna nel parco, stanchissimi, ce ne andiamo in camera, pronti per affrontare l’escursione fuori porta del giorno dopo: Sigulda, stiamo arrivando! Occorre fare una premessa, perché se Riga la conoscono in pochi, Sigulda ancora in meno. E’ una cittadina di circa 16.000 abitanti, a nord-est di Riga, famosa per i suoi impianti sportivi invernali, in particolare per le pista di bob. Ovviamente, vista la stagione, non stiamo andando lì per questo: la nostra meta è il Castello di Turaida! Una fortificazione medievale immersa all’interno del Parco nazionale del Gauja (dal nome del fiume che attraversa l’area): preparatevi a passeggiate nel verde e nella storia. Prima di partire, però, andiamo a visitare la zona delle case di legno, segnalata come patrimonio dell’Unesco: sinceramente rimarrete un po’ delusi, però il panorama sulla città da lì è davvero bello. Andiamo a prendere il treno: binario 2, direzione Valga. Scesi a Sigulda andiamo diretti a cercare il modo più veloce per andare al castello. Per arrivarci vi consigliamo di dirigervi alla stazione degli autobus e prendere le navette. Ah, non fatevi ingannare dalla fila di turisti spaesati (le indicazioni in inglese sono un miraggio): leggete sulle colonnine il percorso dell’autobus che vi porta a Turaida (non è capolinea) e fate il biglietto a bordo. Mi raccomando, niente inglese ma gesti: sono più chiari ed efficaci!

castello_turaidaIl castello è molto suggestivo: arrivati all’interno (il biglietto d’ingresso si fa all’ingresso del Parco, proprio davanti alla fermata del bus) troviamo istallazioni, ricostruzioni ed un “museo interattivo” dove toccare gli oggetti, visionare animazioni e scoprire la leggenda della giovane Maria. Con nostra grande sorpresa scopriamo che nelle diverse sale ci sono traduzioni in inglese, spagnolo, tedesco, russo…insomma, qui i turisti devono essere dei frequentatori quasi abituali! Scendendo nel piazzale del castello, troviamo padre e figlio che ci propongono di tirare con l’arco: 2 euro (ebbene sì, qui li accettano!) per 6 tiri. Uno di noi decide di cimentarsi e viene vestito di tutto punto con copricapo medievale, polsiere, arco e frecce. Come prima volta è grandiosa...solo un tiro ai margini del bersaglio! Non contenti decidiamo di salire sulla torre più alta: i gradini sono comodi e neanche tanto numerosi. Arrivati in cima: uno spettacolo! Davanti a noi solo bosco, fiume e cielo. Faticherete un pochino ma ne vale davvero la pena. Vista la possibile pioggia in arrivo, decidiamo con rammarico (ci sarebbe molto altro da vedere) di tornare verso la stazione, con l’intenzione di vedere anche le rovine del castello di Sigulda che purtroppo però scopriamo essere sotto restauri.

siguldaSperando di riuscire a prendere il treno prima di quello previsto, arriviamo alla stazione in anticipo ma davanti a noi troviamo una distesa di gente con gli abiti più impensati, palloncini e musica. Ci chiediamo…ma cosa succede? La sorte ha voluto che per puro caso ci siamo trovati in mezzo alla festa del paese: ogni categoria sociale (dagli impiegati di banca fino ai giardinieri ed alle parrucchiere) sfila per il paese per ritrovarsi poi nel piazzale delle celebrazioni per la cena ed il ballo. Nonostante l’invito da parte di un’associazione culturale, dobbiamo rientrare e quindi, dopo avere visto tutta la sfilata, andiamo sui binari in attesa del treno. Il viaggio su rotaie dura circa un’ora: lungo il percorso, oltre a vedere minuscoli paesini, abbiamo il piacere di scrutare proprio ai lati del treno delle cicogne che passeggiano tranquille. Tra la meraviglia di tutti, il sonno però prevale e ci svegliamo direttamente alla stazione centrale di Riga. Visto che ogni promessa è un debito, eccoci di nuovo in direzione di “Garaza”, il nostro localino strategico: cena ottima e possibilità di vedere tranquillamente e al calduccio la finale di Champions Leauge, Manchester –Barcellona. Il tifo locale è quasi esclusivamente per gli spagnoli ma senza esagerazioni, tanto che al triplice fischio finale tutti continuano a sorseggiare birra come niente fosse! Decidiamo di fare un giro in centro per fare qualche foto in notturna: gli edifici ed i ponti illuminati sono davvero suggestivi. Proprio sul Daugava abbiamo anche la fortuna di gustarci un inaspettato spettacolo pirotecnico. Arriviamo in albergo e ci diamo appuntamento per la mattina seguente: alle 12 dobbiamo lasciare la stanza.

balticoColazione fatta e valigie lasciate in deposito alla reception, ci dirigiamo verso la stazione centrale: il Mar Baltico ci aspetta. Jurmala stiamo arrivando! Ormai siamo abituati agli schemi di orario lettoni ed alla pignoleria dei controllori (ce n’è uno per ogni vagone!). Dopo circa 30 minuti di viaggio scendiamo a Majori. Ci troviamo di fronte una tipica cittadina balneare: la cosa buffa è che nelle bancarelle, insieme ai gonfiabili, vendono dei colbacchi! Seguiamo le indicazioni per il mare e, dopo una salita (?!) si apre davanti a noi il calmo e poco salato Mar Baltico. Il termometro segna 13 gradi e l’acqua è davvero gelida! La spiaggia è molto grande: sabbia chiara e fine e tutto intorno ristoranti e stabilimenti termali. All’improvviso esce il sole e passiamo dal cappotto alle maniche corte. Decidiamo così di fermarci in un chiosco sulla spiaggia: vicino a noi una coppia russa sorseggia birra, mangiando aringhe affumicate!

ponte_notturnoRiprendiamo il treno e ritorniamo in città. Un giro al mercato è d’obbligo: tra salmoni e pesce affumicato, verdure sistemate su enormi piatti, fiori, abbigliamento invernale, carni di tutti i tipi (anche questa affumicata) scopriamo che qui il mercato è decisamente più silenzioso del nostro. Niente annunci urlati, solo tanta gente che passeggia tra i padiglioni e le bancarelle. Prima di tornare in albergo a prendere le valigie, non possiamo perdere l’occasione di farci l’ultima abbuffata tra i viottoli righensi. La scelta è per “Salve”, quale miglior modo per incominciare a respirare l’aria di casa? Nonostante il nome filo italiano, il locale è il più “tipico” di quelli che abbiamo visitato: tra zuppe di piselli, anatra in agro dolce, salmone e tortini di pesce troviamo anche un cameriere che si sforza di parlare italiano. Ci riavviamo in albergo per prendere i bagagli. Riprendiamo il 22 e ci dirigiamo in aeroporto. Il nostro soggiorno lettone è finito ma la voglia di vedere altre repubbliche baltiche è aumentata…non sappiamo ancora quando ma di sicuro l’Estonia sarà la prossima meta: Tallin ci sta aspettando! 

Ps: un consiglio per i bevitori. Non bevete bibite alcoliche in strada: è vietato e rischiate una multa salata! 

IL VIAGGIO: COSTO: 220 euro (volo e 3 notti in camera doppia con colazione inclusi); VALUTA: Lats lettone, l’euro entrerà in vigore dal 2014 (l’anno in cui Riga sarà la capitale europea della cultura); DURATA DEL VOLO: circa 3 ore; FUSO ORARIO: 1 ora avanti. 

LETTONIA: ABITANTI: circa 2.500.000 abitanti; CAPITALE: RIGA (meno di 800.00 abitanti); DINTORNI: SIGULDA E JURMALA.

(foto: Sara Pulvirenti)