Facebookmania: Un campanello d'allarme o il segno che i tempi sono cambiati?
Per gli psicologi è solo la risposta ad un bisogno ……… (di Anna Laudati)
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Secondo gli ultimi dati gli italiani iscritti a Facebook sono 1 milione 369 mila (su 132 milioni di utenti nel mondo), con un incremento di 'visitatori' che, in appena un anno, ha segnato un +961% (con un +135% degli iscritti). Il fenomeno può essere spiegato con la facilità ad iscriversi ad entrare in contatto con centinaia tra conoscenti, amici di vecchia data e nuovi amici segnalati da altri amici e conoscenti. Sta di fatto che quella per Facebook è diventata nel giro di pochissimo tempo una vera e propria passione per gli under 40 italiani.‘Abbiamo costruito la nostra vita su un'immagine capace, vincente, superorganizzata. Ma a 30-40 anni, che gli obiettivi che c'eravamo posti siano stati raggiunti o meno, si fa strada un senso di vuoto, perché più che l'essere abbiamo curato l'apparire’.
Così finiamo per ricercare quelli che sono sentiti come "rapporti veri: i compagni di scuola, gli amici di tante estati al mare, i ragazzi del cortile. Quelli a cui davamo e ricevevamo sostegno e comprensione sinceri. Oggi nel mondo reale recitiamo un po' tutti - avverte la Vinciguerra - ma in passato non era così". "Facebook è una colossale illusione: permette a tante persone di pensare di essere importanti, perché hanno decine e decine di 'amici virtuali', ma purtroppo si tratta spesso solo di un gran numero di 'sfigati'", sostiene Tonino Cantelmi, psichiatra e psicoterapeuta, docente di psichiatria dell'Università Gregoriana di Roma, e fra i primi a occuparsi del problema delle tecno-dipendenze in Italia. "Occhio però, perché dimenticano che resterà per sempre traccia sul web del cumulo di menzogne o banalità narcisistiche che si immette nella rete", avverte Cantelmi.
E spesso le menzogne vengono al pettine, come è già accaduto nel caso di coppie in cui uno dei due si presenta single sul sito, e l'altro lo scopre. "Si è disperatamente in cerca di una realtà diversa, anche sentimentalmente, così si altera la verità", dice la Vinciguerra. Ecco, secondo gli esperti, l'identikit dei popolo di Internet contagiato dalla Facebookmania:
I NOSTALGICI - Si emozionano alla vista delle foto dei compagni di classe delle medie o del liceo. Cercano gli amici del passato per vedere come sono invecchiati, e commentano i bei tempi andati. Una nostalgia per i vecchi tempi che, di fatto, è un rimpianto per i rapporti veri e perduti, per un'infanzia e un'adolescenza ormai lontana e mitizzata.
I LATIN LOVER VIRTUALI - Dichiaratamente a caccia di nuovi potenziali partner, ma anche di ex piacenti e disponibili. Spesso celano una relazione (se l'hanno) e rimpinzano il proprio profilo e gli album con foto sexy o interessanti, a volte ritoccate. In genere accumulano decine e decine di 'amici' dell'altro sesso, con i quali fanno i misteriosi. "Ma alla fine si tratta di persone sole o profondamente infelici con il partner, che ricorrono a cumuli di banalità narcisistiche per rendersi interessanti", spiega Cantelmi.
I CUORI INFRANTI - Prostrati dall'ultima relazione - in corso o finita - sono a caccia degli antichi amori, mitizzano i ricordi. Hanno l'impressione di essersi persi per strada qualcosa di vero. "In questo caso l'insoddisfazione e la solitudine vanno a braccetto - spiega la Vinciguerra - e si cerca di darsi un'altra chance" grazie alla rete.
I TROPPO SOLI - "Sono un po' sfigati, non sono riusciti a costruire relazioni vere e cercano amici 'virtuali' per farsi compagnia - dice Cantelmi - Così rastrellano la rete e controllano quanti presunti nuovi amici hanno accumulato, nel vano tentativo di sentirsi meno soli".
GLI INSODDISFATTI - Infelici anche se hanno una famiglia e dei figli, spesso sono donne. Non trovano spazio per il sogno, il romanticismo e quel pizzico di avventura, che finisco per cercare su Facebook.
QUELLI DELLA PUBBLICITA' - Sono più o meno famosi, politici, campioni dello sport, attori. Ricorrono a Facebook in modo strumentale, per farsi mega-spot gratuiti.
QUELLI CON L'ATER EGO - Dai 400 burloni che si sono presentati nei panni del calciatore Francesco Totti, ai tanti Giulio Cesare o Maria Antonietta, a quelli che pubblicano foto diverse o 'ritoccano' la descrizione vantando titoli ed esperienze di fantasia. Soli e in cerca di contatti, si mettono una maschera per ottenere attenzioni e credibilità nel mondo virtuale.