Napoli. Sperimentazioni popular-rock al Teatro Galleria Toledo

di Anna Laudati

Massimo Volume, Josephine Foster, Jamie Stewart e Lydia Lunch protagosti di obSESSIONS 2009 (di Ivana Vacca) 

foto_stewart20pic.jpgSe osassimo guardare con le orecchie, la rassegna “obSESSIONS” di quest’anno, ci apparirebbe come  un paradosso astratto, come un suono che gratta le pareti di una delle montagne di Marte, in un tempo senza tempo. Ma invece siamo a Napoli, ancora una volta al Teatro Stabile d’Innovazione Galleria Toledo. E che innovazione! Una rassegna interamente dedicata alla musica sperimentale indipendente, “obSESSIONS”, giunge alla quarta edizione, dopo aver ospitato negli anni passati artisti come Tom Verlain, i Faust, Mick Harvey, Smog e Carla Bozulich.

Napoli non è da meno a nessuna città o realtà internazionale in quanto a fermento culturale, ma non vi è sicuramente il pubblico attento e preparato che troviamo in altri luoghi. Di qui l’importanza delle scelte non populiste ma coraggiose e lungimiranti del teatro di via Montecalvario. La rassegna, curata da Wakeupandreams, è stata aperta il 30 Aprile, ospiti i bolognesi Massimo Volume, riunitisi nel 2008, una delle band che ha inventato dagli anni ‘90 uno stile personalissimo e arricchito il post- rock “made in Italy” di libertà narrativa. Prosa quotidiana, diretta e precisa, priva di forzature poetiche accompagnata da suoni emotivi e crude distorsioni elettriche. Mercoledì 13 Maggio è andata in scena la seconda delle tre serate della “stuzzicante” rassegna. Con filosofia musicale estremamente concettuale si esibiscono in un doppio concerto Josephine Foster e Jamie Stewart, voce e anima inquieta dei californiani Xiu Xiu.

ste_e_josephine20pic.jpgJosephine Foster, insegnante di musica del Colorado, un esile cigno con abito blu, impugna sulla scena una chitarra classica, il suo canto tenero, ben calibrato, talvolta semi-sussurrato colora i brani eseguiti con un’abile sezione ritmica: Alex Neilson alla batteria e lo spagnolo Victor Herrero alla chitarra elettrica. Il suo progressivo abbattimento dei recinti che separano la musica colta da quella popolare, si avverte anche nella performance partenopea che parte soave per poi percorrere un crescendo di sonorità e movimenti scomposti. Note accennate e suoni distorti si susseguono fino ai rumori intensi e graffianti dei brani finali. La batteria è struggente, in dose ridotta seduce con effetti “china”, l’uso delle spazzole e piccoli graffi sui bordi, sembrerebbe quasi di ascoltare i “The Monster” in versione dolce notte.

Subito dopo Jamie Stewart, leader di una delle realtà più importanti e sperimentali della musica contemporanea, “claustrofobia da impatto” che mescola in autonomia noise, elettronica, folk e new wave. Jamie armato di sola voce, Gibson SG e pedali, attraverso l’uso dello stilofono e insoliti stumenti a fiato, mette in scena un favoloso assemblaggio di suoni che mostrano una ricerca spasmodica rivolta ad un mondo dove la tecnica forse non è che una brutta parola antica, per dare spazio a concetti di libera ricerca tonale. La chitarra talvolta ipnotica, raggiunge altre volte l’acme dell’isterismo sbalordendo in sala gli animi più imperturbabili. Brani storici degli Xiu Xiu, come  "Fabulous Muscles", si alternano a cover e brani inediti, anteprime del prossimo disco intitolato per il momento “Dear God, I Hate Myself”.

Ultimo appuntamento giovedì 21 Maggio con Lydia Lunch una artista complessa, icona maledetta della rabbia femminile, portavoce della presa di coscienza e del nichilistico rifiuto di qualsiasi forma di allineamento culturale, figura poliedrica di performer, video artista, musicista e scrittrice. That Was Then - This is Now - Deal With It! il nome del concerto in cui verrà ripercorsa la sua parabola musicale: dalle liriche strazianti su ritmi privi di qualsiasi regola degli anni 70 nell’esperienza Teenage alle più calme introspezioni del suo attuale progetto intitolato “Big Sexy Noise” e realizzato insieme a James Johnston, Terry Edwards e Ian White. Durante la performance verranno proiettati anche video inediti della New York degli anni 70 luogo topico nel suo percorso artistico. Un incontro davvero irripetibile.

Info su www.galleriatoledo.org