Il liceo che verrà

di Anna Laudati
Da 400 indirizzi sperimentali a 6 licei. Come cambierà il Liceo italiano dal 2010 (di Gianfranco Mingione)

aula._scuolamagazine.it.jpgL’ultima persona che dotò i licei italiani dell’attuale impianto organizzativo e didattico fu il Ministro e filosofo idealista Giovanni Gentile nel 1923. Della scuola classista, che divideva il popolo dal ceto colto e aristocratico grazie proprio all’accesso di quest’ultimo ai licei e poi all’università, oggi è rimasto ben poco, grazie anche alla riforma del 1969. Il 12 giugno scorso, il Consiglio dei Ministri, ha approvato in prima lettura la nuova riforma dei licei che a quanto dichiarato negli obiettivi del comunicato stampa del Ministero, vuole “fornire maggiore autonomia agli istituti, razionalizzare i piani di studio, caratterizzare ciascun percorso liceale e riconoscere ampio spazio all’autonomia delle istituzioni scolastiche”.

Ma quale sarà la nuova sistematizzazione dei licei del prossimo anno scolastico? La prima grande novità è la riduzione degli attuali 400 indirizzi sperimentali a 6 licei: la riduzione avverrà dal prossimo anno scolastico in maniera graduale ed entrerà a regime entro l’anno 2013. Questo fondamentale cambiamento è stato apportato per cancellare l’elevata frammentazione del quadro scolastico liceale e facilitare la scelta e l’accesso da parte degli studenti al percorso di studi della scuola media superiore. Una seconda novità è l’introduzione del liceo musicale e del liceo delle scienze umane. Gli studenti che sceglieranno di frequentare il Liceo musicale e coreutico al termine del percorso di studi dovranno essere in grado di: cogliere i valori estetici delle opere musicali; conoscere repertori significativi del patrimonio musicale e coreutico nazionale e internazionale, analizzandoli mediante l’ascolto, la visione e la decodifica dei testi; individuare le ragioni e i contesti storici relativi ad opere, autori, personaggi, artisti, movimenti, correnti musicali e allestimenti coreutici; conoscere ed analizzare gli elementi strutturali del linguaggio musicale e coreutico sotto gli aspetti della composizione,dell’interpretazione, dell’esecuzione e dell’improvvisazione; conoscere le relazioni tra musica, motricità, emotività e scienze cognitive.

Coloro che, invece, si indirizzeranno verso il Liceo delle scienze umane s’interesseranno all’approfondimento delle scienze umane, della ricerca pedagogica, psicologica e socio-antropologica-storica. Oltre all’istituzione di questi due nuovi licei, novità significative verranno introdotte nell’insegnamento delle lingue straniere: al liceo classico si insegnerà una lingua straniera per tutto il quinquennio mentre al liceo linguistico, oltre all’insegnamento di tre lingue straniere, dal terzo anno un insegnamento non linguistico verrà impartito in lingua straniera e dal quarto anno saliranno a due le materie impartite in lingua straniera. Il liceo artistico sarà suddiviso in tre indirizzi: arti figurative, architettura, design, ambiente, audiovisivo, multimedia, scenografia. Il latino resterà obbligatorio nel liceo classico, scientifico, linguistico e delle scienze umane mentre sarà opzionale negli altri licei. Si darà maggiore peso all’insegnamento della matematica, della fisica e delle scienze.  Il quadro orario sarà adeguato a quello dei Paesi europei che hanno maturato i risultati migliori nelle classifiche OCSE stilate a Pisa. Tutti gli studenti amanti del viaggio e delle lingue, al quinto anno troveranno una bella sorpresa: l’insegnamento di una materia non linguistica in lingua straniera.

Il sito della ministero: www.pubblica.istruzione.it