Alla Biennale di Venezia 2009
Venezia, meta tra le mete, la più turistica città italiana ma soprattutto un’incredibile tavolozza di colori che si riflettono sulle acque lagunari. Oltre la cartolina e il suo grande passato, visibile attraverso i grandi battenti dei suoi palazzi, la Serenissima è contaminata ovunque dall’innovazione dei nuovi linguaggi artistici. La Biennale d’Arte dissemina i suoi “mondi”, tra chiese, palazzi, nuovi spazi dedicati all’arte e le tradizionali location de i Giardini e l’Arsenale. Settantasette le partecipazioni nazionali, trentotto gli eventi collaterali, più di novanta artisti da tutto il mondo, una sperimentazione creativa attraverso l’uso di tutte le forme possibili. Per provare ad orientarci tra le varie attrattive veneziane appare necessario focalizzare le partecipazioni più gustose.
Ai Giardini Mark Lewis (Canada), Ivan Navarro (Cile), Fiona Tan (Olanda), Roman Ondak (Repubblica Ceca), Shaun Gladwell (Australia), Luiz Braga (Brasile), Haegue Yang (Corea), Miquel Barcelò (Spagna) e Bruce Nauman, premiato per la migliore partecipazione nazionale e presente oltre che nel Padiglione USA anche nella sede universitaria di Cà Foscari.
La caffetteria di Tobias Rehberger realizzata all’interno di questi spazi è valsa al progettista il Leone d’Oro come miglior artista. Nathalie Djurberg è premiata invece con il Leone d’Argento come giovane artista per le atmosfere fiabesche ricreate presso il Palazzo delle Esposizioni. All’Arsenale dagli impalpabili fili d’oro della brasiliana Lygia Pape, premiata con una menzione speciale, passando per gli specchi di Michelangelo Pistoletto fino ad arrivare al Padiglione Italia e i suoi “ Collaudi”, una collettiva in onore di Filippo Tommaso Marinetti.
Al lavoro dei maestri vetrai è dedicato non solo il Padiglione Venezia ai Giardini, “..fa come natura fece in foco” il titolo dell’esposizione dedicata al vetro artistico veneziano, ma anche una mostra presso l’Istituto Veneto di scienze ed arti di Palazzo Fianchetti, intitolata Glasstress e dedicata alle esperienze e al rapporto che con il vetro hanno avuto alcuni grandi artisti contemporanei internazionali, da Louise Bourgeois, a Jan Fabre, Lucio Fontana, Mimmo Jodice, Joseph Kosuth, Jannis Kounellis, Robert Rauschenberg, fino a Man Ray.
Dovuti gli omaggi in città a due grandi maestri scomparsi di recente: la Peggy Guggenheim Foundation presenta una raccolta di 40 sculture di Robert Rauchenberg mentre la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova propone un suggestivo allestimento all’interno dei Magazzini del Sale, progettato da Renzo Piano, per le opere del maestro veneziano Emilio Vedova. A Punta della Dogana e Palazzo Grassi le opere della collezione di Monsieur Pinault, impedibili anche le opere di Rebecca Horn e di Yoko Ono (Leone d’Oro alla Carriera) esposte presso le sedi della Fondazione Bevilacqua La Masa.