Ah se potessi avere 4mila euro al mese! «Win for life» l'antidoto anti Brunetta
Sono questi i numeri di «Win for life»: in una settimana si sono raccolti oltre 52 milioni, 33,9 milioni di montepremi e 12 milioni di euro per l'Abruzzo. Stiamo parlando di 7,5 milioni al giorno, sabato escluso poiché in quel giorno si sono raccolti circa 11,2 milioni di euro e i vitalizi vinti sono stai 20. A chi non farebbe comodo un miliardo distribuito in comode rate da 4mila euro al mese per 20 anni? A quanto pare a nessuno. E’ quasi come vincere un concorso pubblico. Posto fisso, stipendio fisso ma senza lavorare e senza il ministro Brunetta che manda il medico a controllare a casa.
In Italia è una novità ma non per il resto del mondo. C’è ad esempio «Rich for Life», un biglietto che costa 5 sterline che in caso di vincita garantisce 40.000 sterline all'anno e per tutta la vita; il «Birthday Bonus», che garantisce 10.000 sterline ad ogni compleanno per 10 anni e al di costo 2 sterline a giocata. In Inghilterra poi ci sono diverse tipologie di Gratta e Vinci che regalano premi dilazionati nel tempo. Nel New Jersey è possibile riscuotere un premio di 5mila dollari a settimana per tutta la vita grazie al «Lifetime Richies» e infine negli USA da tempo esistono le lotterie multistatali che danno differenti possibilità di riscossione delle vincite. Insomma si gioca sull’emotività delle persone, sul loro desiderio di avere una vita senza problemi economici e senza dover cercare il posto fisso e specialmente senza problemi a fine mese. Ed in tempi di crisi economica non può che far gola a tutti. Ritorniamo ai dati. Quanto piace il gioco nel nostro paese? Ebbene piace ‘assai’. In Italia a tirare di più sono i Gratta e Vinci, le scommesse sportive e i videopoker. Ma non finisce qui! Nel bel paese ci sono più agenzie di scommesse che uffici postali. Nelle casse dello stato, grazie al gioco, ogni anno entrano 8miliardi di euro cioè il 2,5% del Pil. Ma l’Italia rispetto agli altri paesi sa essere anche altruista e grazie a «Win for life» il 23% degli incassi va devoluto all’Abruzzo.