I giovani del post "caduta del Muro" di Berlino
Il 1989 è stato un anno simbolo nel mondo occidentale. In vent’anni di storia, gli equilibri internazionali sono stati stravolti e la geografia politica dell’Europa è cambiata radicalmente. Per molti crescere in questi anni è stato emozionante. La rapidità con cui gli eventi si sono susseguiti ha reso labile il confine tra l’essere storici e l’essere giornalisti, dando un senso più maturo all’idea di Oriana Fallaci che i reporter non sono altro che storici del presente. I cambiamenti repentini hanno sorpreso molti anche impreparati a capire a fondo cosa stava succedendo.
In Italia, essere giovani in questi anni ha implicato la necessità di farsi un’idea propria sui fatti, districandosi tra la grande quantità di informazioni ufficiali o ufficiose che man mano si rendevano disponibili. Un’impresa affatto semplice in un contesto dove il sistema scolastico spiega per almeno tre volte la Seconda Guerra Mondiale, ma tende a ignorare quasi del tutto l’importanza della storia contemporanea e la lettura dei quotidiani. Parlare, discutere, imparare a leggere documenti, ammirare reportage fotografici sono le basi per capire un avvenimento al di là dello studio mnemonico dei fatti; sono i fondamenti per saper leggere la storia, decodificare il presente e intuire gli scenari futuri. Il fitto calendario della manifestazione “Il Muro Caduto- Berlino 1989-2009”, in scena a Torino dal 24 Settembre al prossimo 20 Dicembre, si rivolge quindi ai cittadini, nell’ottica di stimolare il loro senso critico e partecipativo, attraverso percorsi multidisciplinari che comprendono mostre, rassegne, dibattiti, letture e spettacoli teatrali. Diversi eventi si inseriscono all’interno di altre manifestazioni programmate nel capoluogo piemontese (come Torino Spiritualità e i cicli di conferenze organizzati dal World Political Forum), a sottolineare l’esigenza di sinergie che ne aumentino il valore aggiunto.
Tra le mostre, si segnala “L’assenza dei confini/l’essenza dei confini” in apertura il prossimo 22 Ottobre presso il Museo Diffuso della Resistenza in Corso Valdocco, a cura dell’antropologa Stefania Seghetti e del fotografo Paolo Soriani, dove in un percorso che si snoda tra immagini e riflessioni di natura socio antropologica, si analizzano le peculiarità di quei territori di frontiera che i Trattati di Schengen hanno aperto, ma che continuano, in qualche modo, a mantenere le loro peculiarità di zone franche. Sempre nell’ambito della manifestazione, anche se fuori Torino, a Bosco Marengo (AL), venerdì 9 Ottobre e Sabato 10 si svolgerà una conferenza dal titolo “Vent’anni dopo: il muro oltre il muro”, dove assieme a esperti e storici, ci saranno alcune delle personalità politiche che sono state protagoniste di quella particolare pagina di storia, tra cui l’ex presidente URSS (a attuale presidente del World Political Forum) Mikhail Gorbachev. L’intera rassegna è stata realizzata grazie al contributo di vari enti e associazioni piemontesi. A coordinare i lavori si è impegnato un comitato che, oltre alla Regione Piemonte, ha visto la cooperazione del Museo del Cinema, del Museo della Resistenza, del Goethe Institut, del Circolo dei lettori, degli Istituti Salvemini e Gramsci, del Festival Sottodiciotto e della Casa del Teatro dei Ragazzi. Informazioni dettagliate sugli eventi, nonché i contatti a cui fare riferimento per la prenotazione di eventuali percorsi guidati, sono naturalmente disponibili sui siti internet delle varie istituzioni.