"Giornata internazionale contro la violenza sulle donne"
Il 53% delle donne che hanno subito violenza non lo ha mai confidato a nessuno. Un dato allarmante a cui bisogna porre rimedio (di Bruna Caiazzo)
Secondo i dati Istat , in Italia una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni, nella sua vita è stata vittima della violenza di un uomo. 3 milioni quelle che hanno subito aggressioni durante una relazione o dopo averla troncata. 1 milione, invece le donne che hanno subito uno stupro o un tentato stupro. Il 6,6% delle donne ha subito una violenza sessuale prima dei 16 anni, e più della metà di loro (il 53%) non lo ha mai confidato a nessuno. Perchè ci sono poche denunce? E' ancora l'omertà o l'ignoranza che fa negare l'evidenza? Si parla quotidianamente di queste tematiche e nonostante ciò vince il silenzio. Per “gridare” contro questo assurdo e squallido mutismo si celebra oggi, 25 novembre, la “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”, istituita dalle Nazioni Unite nel 1999 al fine di sensibilizzare governi, istituzioni e società civile.
L'Onu ha scelto questo giorno per commemorare la tragica vicenda delle tre sorelle Mirabal violentate, pugnalate e strangolate il 25 novembre del 1960, per ordine del dittatore Trujillo. Quel giorno, le due donne, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio Militare di Intelligenza. Condotte ad luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, massacrate a colpi e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente. L'assassinio delle sorelle Mirabal è ricordato come uno dei più atroci della storia dominicana. Ma quel tragico evento non sembra poi così lontano. Nonostante siano trascorsi quasi cinquant’anni, la violenza contro le donne è ancora una piaga molto profonda nella nostra società; “un fenomeno purtroppo ancora drammaticamente attuale, una vera emergenza su scala mondiale". Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che in occasione di questa giornata ha rivolto, in un messaggio, un saluto a tutti i partecipanti alle manifestazioni ed agli eventi oggi in programma. “Molto resta ancora da fare, prosegue il Capo dello Stato, in ogni parte del mondo per sradicare una concezione della donna come oggetto di cui ci si può anche appropriare: è infatti la persistenza di questi aberranti schemi mentali a favorire il riprodursi di insopportabili atti di sopraffazione anche in ambito familiare. Un argomento trattato non solo in Italia, ma in tutto il resto del mondo.
Più sentito soprattutto in quei paesi dove la figura femminile non è nemmeno presa in considerazione come parte della società, ad esempio in quella islamica, dove si è ancora restii a condannare gli atti di violenza fisica del coniuge maschio contro la moglie; ma non solo. Proprio in questi giorni, Roberto Saviano, nel suo monologo “dall’inferno alla bellezza presentato durante la trasmissione “Che tempo che fa” ha ricordato l’efferato omicidio della giovane Neda Neda Agha Soltan, la ragazza uccisa da un miliziano mentre manifestava insieme al padre nelle vie di Teheran contro il governo del suo paese. Neda, racconta lo scrittore, è stata uccisa non solo perché manifestava ma anche perché aveva un cellulare fra le mani, un gesto per noi consueto, ma per la mentalità iraniana al quanto fastidioso: avere un celluare e tenerlo poi in pubblico è come paragonarlo quasi al fare uscire una ciocca di capelli fuori dal velo o mettersi troppo trucco. Ma Neda viene uccisa soprattutto per un principale motivo: era una donna!!! E’ questo un episidio che deve farci riflettere. Perché la violenza sulle donne non è solo quella fisica, come lo stupro o l'aggressione. E’ L’impossibilità di esprimere le proprie idee, di opporsi ad una religione, un regime. E’ una televisione che della donna mostra solo il corpo e quanto più possibile risvegliando squallidi pensieri, senza preoccuparsi di cosa quella donna abbia da dire al mondo di così significativo per metterla davanti a un mezzo così potente come la TV.
E’ anche quando la società giudica l'essere femminile come mero oggetto del desiderio, merce di scambio, di potere e di supremazia. E’ anche quando un uomo vi fa degli apprezzamenti non graditi per strada, quando la sera esce con gli amici, e tornando a casa da sola in macchina e ha paura che qualcuno le faccia del male. La violenza sulle donne è anche fatta da quelle donne che questo lo permettono,vendendosi a volte per una carica pubblica, per successo, per amore. La violenza sulle donne è quotidiana, è ovunque!!! Contro questo slogan, saranno previste numerose manifestazioni nel nostro paese a partire dal corteo nazionale che si terrà a Roma il 28 novembre. "per la libertà di scelta sessuale e di identità di genere, per la civiltà della relazione tra i sessi, per una informazione libera e non sessista, contro lo sfruttamento del corpo delle donne a fini politici ed economici. Per una responsabilità condivisa di uomini e donne contro ogni forma di discriminazione e razzismo.
“Ritengo che la donna sia la personificazione di quella che io chiamo "non violenza”, che significa amore infinito capace di assumere il dolore. Permettiamo alla donna di estendere questo amore a tutta l'umanità. A lei è dato di insegnare la pace ad un mondo lacerato”. ( Mahatma Gandhi )