Vittorio Sgarbi a Napoli: "Che Dio ce la mandi buona"
di Anna Laudati
E' questo il titolo suggerito da Vittorio Sgarbi per la mostra "Vade Retro" promossa da lui e curata da Eugenio Viola, che dopo ininterrotte polemiche passa da Milano a Napoli.
Sede dell'esposizione sarà il Castel Sant'Elmo, su uno dei panorami più incantevoli della città partenopea. Il via definitivo l'ha dato Nicola Spinosa sovrintendente al Polo Museale. Il contratto definitivo sarà firmato il 23 luglio. "Ci sono almeno 50 artisti di altissima qualità, - spiega Vittorio ad un giornalista del Mattino - forse poco conosciuti e apprezzati da Bassolino e Bonito Oliva, Oddati e il direttore del Madre, tutti espressione di una mafia che propone sempre gli stessi artisti".
A chi critica la mostra l'assessore Sgarbi suggerisce di vedere prima le opere e poi giudicare e alla Chiesa che accusa la stessa di essere oscena, l'onorevole risponde che le oscenità a Napoli sono rappresentate dall'immondizia e dalle bellissime chiese abbandonate: Libera Chiesa in libero Stato ma anche libera Arte in libero Stato!
Intanto nei giorni scorsi il critico d'arte ha acquistato la terracotta di Ketty che somiglia al Papa, proprio quella che era stata censurata più delle altre. E così si difende da chi lo accusa di mettersi contro Ratzinger: «Figurarsi se io voglio mettermi contro questo Papa che venero, l’unico vero Sovrintendente d’Italia che proteggerà finalmente le Chiese dalle mense democratiche con il sacerdote abbigliato come un santone che scambia democraticamente le sue opinioni con il popolo, e bisogna pure noi scambiarci un segno di pace. Che orrore! Ci fosse stato lui al posto di Woytila, non avrebbero smontato gli Angeli di Giambologna per mettere gli amboni di Vangi o altri delitti. Santo subito: e che sia cattivissimo, con quella sua arietta da vecchia zia, che li freghi subito tutti».