Il Piemonte ospita prodigi, meraviglie e suggestioni del teatro di figura
Per adulti e giovani quattro giornate di spettacoli con marionette, pupazzi e artisti delle ombre (di Paola Pepe)
Si svolge dal 9 all'11 dicembre 2009 a Grugliasco, Cuneo e Pinerolo, la IV Vetrina Italiana del Teatro di Figura, particolare arte teatrale che utilizza burattini, marionette, pupazzi, ombre e oggetti come protagonisti dello spettacolo. L’edizione piemontese si configura come un appuntamento decisamente particolare. Non la solita vetrina teatrale che parla a sé stessa, ma un’occasione per far conoscere novità, progetti in corso, studi e spettacoli in cantiere di alcune fra le più interessanti compagnie di teatranti e burattinai provenienti da tutta italia.
Fra i partecipanti Claudio Cinelli con le sue mirabolenti invezioni tra music hall e danza classica, le folgorazioni poetiche di Guido Ceronetti e del suo Teatro dei Sensibili, le contaminazioni tra arti visive, danza e opera lirica di Controluce Teatro d'Ombre, o il virtuosismo reiventato della tradizione di Gaspare Nasuto e Luca Ronga, e ancora l'invenzione comunicativa di Cà Luogo d'Arte, la riconsiderazione dell'Opera dei pupi attraverso la ricerca dei Cantieri Teatrali Koreja, l'irresistibile umorismo metateatrale di Gigio Brunello o la comicità satirica di Is Mascareddas. Ricca di mostre, dibattiti, esposizioni e occasioni d'incontro e di confronto, la vetrina diviene una finestra aperta sull’intero sistema teatrale. Il programma si inaugura con la visita all’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare di Grugliasco che dispone di una raccolta di marionette, burattini, pupazzi e varie figure dei grandi maestri della scena internazionale. L'Istituto si onora di includere nella raccolta i pupazzi del Frankenstein di Neville Tranter (Stuffed Puppet), alcune figure della Cattedrale di cartapesta di Peter Schuman (Bread & Puppet) e i personaggi del Macbeth di Claudio Cinelli.
La rappresentazione e l'animazione di figure, è un fenomeno molto antico, probabilmente di origine religiosa, le cui origini si confondono con la nascita del teatro. Affermatosi in Italia alla fine degli anni '70, il termine teatro di figura, sostituisce ufficialmente quello di teatro d’animazione riassumendo il concetto di azione teatrale e quello dei manufatti ad essa necessari, appunto le figure. Partendo da tradizioni antichissime, culti ancestrali di statue mosse da corde e fili, passando per la maschera, questa arte ha saputo rinnovarsi aprendosi sempre di più alle sollecitazioni della contemporaneità fino a giungere ad oggi, quando la storia della marionetta si lega a quella dell’attore. […] Il teatro di figura afferma Gianni Oliva, Assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili della Regione Piemonte, ormai definitivamente sottratto all’ambito ristretto della tradizione folclorica e inserito a pieno titolo nella storia del teatro, registra in Piemonte una vitalità straordinaria: le compagnie hanno saputo costruire momenti di dialogo comune, si sono gettate le basi per un rinnovo generazionale - anche grazie all’unico insegnamento italiano dedicato a marionette e burattini - e mostre, libri, convegni hanno contribuito al recupero della memoria artistica della sua tradizione.
Vitali e propositivi i festival che si sono nel tempo consolidati, anche grazie al rapporto di reciproca collaborazione avviato su iniziativa della Regione, che vede protagonista, insieme a loro, l’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare. Ma ad essere cresciuti sono soprattutto l’interesse e la sensibilità del pubblico e a dimostrarlo sono proprio festival e vetrine capaci di far circuitare grandi compagnie internazionali, sperimentare nuovi percorsi figurativi accanto a quelli che appartengono storicamente alla tradizione per diventare punti di riferimento per molti gruppi di nuova costituzione. […] Il 2009 – sostiene l’Assessore Oliva - è inoltre un anno speciale: la Regione Piemonte con il progetto Piemonte dal Vivo compie un viaggio importante con e verso le figure nel nord-est della Francia, in un festival di marionette emblematico quanto famoso, quello di Charleville- Mézières, che ogni tre anni accoglie i nuovi spettacoli di compagnie provenienti dai cinque continenti: un’occasione preziosa per la visibilità internazionale in un contesto prestigioso, ma soprattutto per nutrire quel dialogo artistico così fondamentale per la crescita e lo sviluppo del teatro di figura in ambito europeo.[…]
La Vetrina Italiana di Teatro di Figura, alternandosi un anno nella sua naturale sede di Cervia e un anno nelle diverse realtà nazionali, offrirà, inoltre, l'opportunità di dar lustro alle eccellenze della regione ospitante.