Più di 9000 giovani con il TRENO DELLA MEMORIA

di Anna Laudati

Sessantacinque anni fa, le truppe dell’armata rossa abbatterono i cancelli di Auschwitz e rivelarono al mondo intero l’orrore del genocidio nazista (di Paola Pepe)

treno-della-memoria.jpgSono partiti il 20 gennaio i primi 700 ragazzi del Treno della Memoria 2010, ormai giunto alla sua V edizione. Insieme a loro viaggia una delegazione di 13 giovani abruzzesi vittime del terremoto dello scorso aprile. Una settimana dopo, nel Giorno della Memoria, sono partiti con un secondo treno anche i ragazzi della provincia di Torino, alcuni ragazzi della Campania, i partecipanti della Valle D’Aosta, della Liguria, di Alba e di Cuneo. Il 10 febbraio, sarà la volta dei ragazzi del Trentino, Cesena e Friuli Venezia Giulia. Mentre con il quarto e ultimo treno, partiranno il 12 febbraio i ragazzi dalla Puglia e dalla Calabria.

Il Treno della Memoria non è solo un viaggio ma un percorso di crescita che mira a stimolare e a sperimentare il proprio essere cittadini attivi con diritti, doveri e responsabilità verso la società e verso le persone. Nato dalla precisa volontà dell’associazione piemontese Terra del Fuoco, il progetto è abbastanza recente e ha ricevuto, sin dalle sue origini, il sostegno della Regione Piemonte, della Provincia e del Comune di Torino a cui si sono unite altre regioni fra cui Calabria, Campania, Liguria, Puglia, Trentino e il Comune di Cesena. Sono passati appena cinque anni da quando il primo Treno della Memoria è partito alla volta di Cracovia con 600 giovani piemontesi e 50 leccesi, guidati da giovanissimi educatori. Nel 2004 l’Associazione aveva organizzato la manifestazione Piemonte Fabbrica di Cultura, una settimana di scambio delle culture underground piemontesi nella città polacca. Durante quell’esperienza era nato il bisogno di trasmettere a tutti i giovani gli orrori dell’Olocausto testimoniati dal Museo Internazionale di Auschwitz–Birkenau. Da allora quei ragazzi sono diventati più di 9000: dalla sua prima edizione, il progetto, indirizzato alle scolaresche provenienti da tutta Italia, si è arricchito di un percorso educativo che affianca i giovani partecipanti per un intero anno scolastico con incontri formativi che precedono e seguono il viaggio e che si chiudono con la celebrazione del 25 aprile. 

 

Sono davvero tante le scuole che da tutta Italia aderiscono al progetto. Tantissimi i giovani studenti che partecipano agli incontri e alle riunioni, sostituendo la consueta gita scolastica con un viaggio civico. I loro occhi parlano, dimostrano vivo l’interesse per un percorso di conoscenza e di educazione alla storia che li vedrà cittadini responsabili del futuro. Attraverso il gioco, lo studio, l’ascolto di testimonianze dirette, il dialogo e l’immedesimazione, vengono stimolati e guidati. Il percorso educativo affrontato dai ragazzi si snoda in quattro fasi chiave: Storia, Memoria, Testimonianza e Impegno. Tema del percorso di questa edizione sarà il narcotraffico e la spirale di sfruttamento internazionale messa in moto dall’economia illegale. In più quest’anno la formazione è arricchita dal libretto storico, scritto dai ragazzi del Centro Studi per creare un nuovo efficace strumento che prepari i partecipanti sui tre temi fondamentali della Seconda Guerra Mondiale: Ascesa dei Fascismi, Guerra e Deportazione. Durante l’anno, i responsabili del Treno incontrano gli educatori di tutta Italia per condividere le esperienze regionali, scambiare giudizi e impressioni, per lavorare insieme sulle attività che verranno proposte ai partecipanti durante il viaggio e la permanenza a Cracovia e sui laboratori dell’impegno che coinvolgeranno i ragazzi al ritorno.

 

Gli studenti vengono preparati, a loro volta, dai giovani educatori ad affrontare con una maggiore consapevolezza e conoscenza storica il viaggio e la visita al campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau. Il primo incontro è un momento di presentazione e conoscenza reciproca in cui l’educatore spiega il senso del progetto. A questo ne seguono altri con laboratori e giochi di ruolo volti alla formazione storica e alla riflessione sul concetto di responsabilità individuale e collettiva. L’ultimo incontro vede un’assemblea plenaria in cui i ragazzi hanno l’opportunità di ascoltare racconti e testimonianze legati alla deportazione. Il centro del progetto è rappresentato dal viaggio a Cracovia dove gli educatori italiani sono affiancati da giovani studenti polacchi di filologia italiana. Durante il viaggio in treno, che dura più o meno 20 ore, i ragazzi continuano la formazione, guidati da educatori e insegnanti. Le delegazioni per ogni scuola sono composte da 11 persone, 10 studenti più un professore accompagnatore. Fulcro dell’esperienza è la visita al ghetto ebraico e al campo di concentramento di Auschwitz  che si conclude con la cerimonia di Commemorazione nel Piazzale dell’Appello: momento particolarmente emozionante in cui i partecipanti restituiscono simbolicamente l’identità ai deportati pronunciando ad alta voce il loro nome.

L’ultimo giorno tutti i ragazzi si riuniscono per l’Assemblea dell’Impegno, un momento fondamentale di riflessione condivisa in cui si parte da quanto si è vissuto per trasformare le sensazioni personali in un’analisi costruttiva dell’attualità e per usare la memoria come antidoto necessario.