Sydney. Spencer Tunick e la bellezza artistica del corpo imperfetto

di Anna Laudati
A Sydney 5200 corpi nudi per difendere l’uguaglianza e la diversità (di Paola Pepe) 

sydney.jpgPer chi ha qualche anno in più, guardare le foto di Spencer Tunick rimanda immediatamente alla famosa e discussa copertina del singolo Bicycle Race dei mitici Queen: un fotogramma del video censurato che ritraeva 65 donne nude impegnate in una gara di ciclismo.  Era il 1978 e un nudo del genere faceva davvero scandalo. Certo i nudi di Tunick non hanno nulla a che fare con rivendicazioni e ideali di amore libero.

Eppure le sue immagini raccontano centinaia di corpi che, denudati, perdono le loro differenze sociali e restituiscono dignità al corpo umano attraverso il riconoscimento dell’imperfezione. Uno scatto, niente parole. Una foto è sufficiente, spesso emoziona. A volte esprime più concetti di qualsiasi discorso complesso. Tunick è stato ribattezzato il maestro del nudo di massa. Le sue immagini quotano tra i 30 e i 50 mila dollari. Grazie al suo carisma, è uno dei pochi artisti in grado di far spogliare centinai di persone contemporaneamente e trasformarle in una gigantesca opera d'arte contemporanea. I suoi lavori sono vere e proprie installazioni di nudo su larga scala: una sorta di mosaico umano dove i tasselli sono corpi spogliati: centinaia di corpi nudi che invadono spazi metropolitani, costituendosi come parte integrante del paesaggio. Tunick è davvero straordinario. Lavora al massimo con un paio di assistenti e un megafono, prediligendo le prime ore del giorno, che hanno colori migliori e più tenui. Non sceglie mai i soggetti da ritrarre, ma solo le persone che glielo chiedono, generalmente volontari radunati attraverso internet o con un passaparola in grado di fare il giro del mondo. L’ultimo lavoro realizzato è dello scorso 1° marzo a Sydney, in Australia dove ben 5.200 persone si sono spogliate volontariamente e hanno posato per lui, nude e abbracciate, davanti all’Opera House, edificio icona della città, realizzato negli anni ’60. Ritrarre un tessuto di persone, l’idea che lo ha mosso nella creazione di quest’ultima opera. L’evento, parte integrante dei festeggiamenti per il Gay and Lesbian Festival della città australiana, ha visto giovani e adulti, etero e gay posare insieme, per trasmettere una potente dichiarazione di uguaglianza. Persone di ogni razza e nazionalità, in piedi, sdraiate a terra e abbracciate con il loro partner o vicino, sempre sovrastate dalle immense volte del teatro, la cui forma ricorda le vele delle imbarcazioni da crociera che transitavano sulle coste australiane. Tra i partecipanti alla manifestazione, anche una donna incinta e un presentatore Tv di Sydney che si occupa del meteo. 

“Uomini e donne gay giacciono nudi accanto ai loro vicini etero – ha dichiarato Tunick – e questo invia un messaggio molto forte al mondo […] che gli australiani sono per una società libera e uguale“. Il fotografo statunitense non è nuovo alla creazione di eventi del genere: ha cominciato ad immortalare nudità per le vie di New York nel 1992 e poi a Londra, Lione, Montreal, Santiago, Buenos Aires, Roma e Vienna. Nel 2003 ben 7.000 persone hanno posato per lui a Barcellona e nel 2007 è riuscito a immortalare oltre 18.000 individui nudi a Città del Messico, battendo ogni record.