Fondi europei: al via i "Patti formativi" per l'accesso al lavoro in Campania
11.653 persone formate e 4.592 assunte nei 25 “patti” della Regione Campania (di Anna Laudati)
In Campania saranno assunte circa cinquemila persone tra operai specializzati (tornitori, alesatori, saldatori), panificatori, pasticcieri, cuochi, orefici, decoratori, marmisti, ceramisti, fabbri, sarti, falegnami, programmatori e i tecnici aeronautici, addetti al marketing internazionale nella moda ed esperti nell’incoming turistico.
Si chiamano “patti formativi locali” e nascono dalla necessità di impegnare i flussi di finanziamenti europei arrivati a coprire iniziative già dotate di propri fondi. I “Patti” presentati da una pluralità di soggetti tra istituzioni, associazioni imprenditoriali e sindacati, sono tra i progetti più interessanti messi in atto dalla regione Campania a cui hanno aderito 11.653 corsisti. La Regione ne ha selezionato 25 su 34 e partiranno in queste settimane.
I “patti formativi” prevedono la formazione del personale delle aziende interessate e l’ingresso di nuovo personale. I partecipanti formati scelti tra i non occupati, saranno 4.592 e le aziende avranno l’obbligo di assumere almeno l’80% dei soggetti formati, 3.683 persone. Se le aziende che hanno stipulato ciascun “patto" non procedessero all’assunzione del personale formato, rischieranno la revoca del finanziamento. I fondi messi a disposizione per i corsi ammontano a 65 milioni di euro, dei quali 59 per la formazione (al 91% con finanziamento pubblico e solo per il 9% con cofinanziamento privato).
Le assunzioni, che prevedono un contratto a tempo indeterminato per almeno la metà dei neoassunti, avverranno entro sei mesi dalla fine del corso, per l’altra metà sono previste contratti a termine oppure forme di apprendistato. Mentre per i settori del turismo e dell’agroindustria che sono legati a una forte stagionalità, i vincoli previsti per l’assunzione sono meno rigidi.