Portatori sani di... sorrisi. "Una finestra su..." di Handiamo!
"Una risata può avere lo stesso effetto di un antidolorifico: entrambi agiscono sul sistema nervoso anestetizzandolo e convincendo il paziente che il dolore non ci sia" (Patch Adams). (di Veronica Centamore)
Valentina è una ragazza dal sorriso grande, di quelli consapevoli non di quelli vuoti ma di quelli che nascondono pure tanta tristezza vista con gli occhi del cuore ed è questo che Valentina racconta durante una puntata della trasmissione "Una finestra su..." di Handiamo! (in onda su Tv Gold). Valentina è una psicologa che rimane affascinata dal racconto di un amico il quale le narra la sua esperienza in India tanto da decidere di intraprendere anche lei quell'avventura.
In India con un'unità mobile Valentina Desideri (la donna bianca-bionda... proprio una fatina e visto il cognome poi... non rimangono dubbi) gira per le tribù indiane facendosi conoscere e portando insieme a lei il migliore dei suoi sorrisi contagiando quanto più persone possibili. Qual'è stato il tuo rapporto con la paura? La prima ovviamente quella di comprometterti sentimentalmente con il diverso preventivando la voglia di altri ritorni e la seconda quella del diverso contesto culturale e quindi un sentimento anche di difesa? "Forse sono incoscente per questo non ho mai provato questo sentimento" (Valentina). L'India è il secondo paese più popoloso al mondo (circa 1 miliardo e 150 milioni di persone), pari a1/6 dell'intera popolazione mondiale. La popolazione rurale è povera e analfabeta e le disparità basate su classi, caste, discriminazioni di genere negano l'accesso ai servizi alle famiglie più indigenti. Ovviamente sono le fasce più deboli a risentirne maggiormente. Quaranta donne su 100 non hanno alcun grado di istruzione e nell’ambito lavorativo subiscono pesanti discriminazioni.
I bambini non sono da meno, soggetti a violenza, abusi e spinti ad entrare nel mondo dello sfruttamento (basti ricordare come esempio il film The Millioner di Danny Boyle che fotografa perfettamente le condizioni a cui questi "figli di nessuno" vengono sottoposti). Valentina ha condiviso la sua esperienza con due Dottor Sorriso. Vi è un Ospedale nei pressi di Lucknow (India del nord) che si occupa dei malati di ogni età e casta e porta assistenza medica anche alle persone relegate nei vicini villaggi che non hanno la possibilità di raggiungere l'ospedale. I clown terapeuti del Dottor Sorriso hanno elaborato un mirato intervento della durata di un mese per i degenti dell’ospedale, per i bambini delle poverissime zone rurali e per le 80 studentesse in formazione come personale paramedico. Prevenzione e cura oltre alla formazione di operatori sociosanitari. Ma soprattutto attuando interventi di intrattenimento per i bambini in degenza nei reparti pediatrici e nei villaggi limitrofi. Gli obiettivi: migliorare la qualità della vita dei bambini malati, portando il sorriso nelle corsie dei reparti e nei villaggi; fornire al personale paramedico informazione e strumenti utili ad implementare delle competenze personali, relazionali e professionali.
DOTTOR SORRISO ONLUS, nasce nel 1996, su iniziativa della Fondazione Aldo Garavaglia, con la missione di rendere migliore, attraverso il sorriso, la qualità della degenza dei bambini in ospedale con giochi e scherzetti e simpaticissime magie. La Fondazione realizza la sua missione avvalendosi di clown professionisti che svolgono la loro attività (clownterapia) all’interno delle strutture sanitarie e degli istituti di riabilitazione, in stretta collaborazione con il personale medico, come parte integrante del programma ospedaliero. I clown di Dottor Sorriso oggi operano nei reparti di 27 strutture sanitarie in 14 province italiane. La Fondazione ha introdotto la clownterapia anche negli istituti di riabilitazione, per portare il sorriso ai bambini affetti da disabilità fisiche e mentali, patologie psichiche, malattie croniche e degeneranti.
Parallelamente ha realizzato una serie di progetti internazionali, in supporto ad altri organismi operanti in contesti di disagio o emergenza, come Kosovo, Afghanistan, Ucraina, Romania, India e Palestina. La clownterapia è riconosciuta come un´attività professionale di concreto supporto alla medicina. Clownterapia (composto dall'unione di due parole chiave clown + terapia) è il termine con cui viene definito un nuovo tipo di terapia medica alternativa. E' l'applicazione di un insieme di tecniche derivate dal circo e dal teatro di strada in contesti di disagio (sociale o fisico), quali ospedali, case di riposo, case famiglia, orfanotrofi, centri diurni, centri di accoglienza ecc. Sfrutta le arti del Clown (Umorismo, Improvvisazione teatrale, Prestidigitazione, Marionette, Musica etc..). Il Clown Dottore nella sua formazione riceve, oltre alle tecniche artistiche, delle nozioni di psicologia in modo da essere in grado di poter rendere il proprio intervento il più mirato possibile a seconda del paziente. Ma nonostante il loro aiuto assicuri un netto miglioramento della qualità della vita, in molte strutture la loro presenza viene ancora rifiutata. L’origine di questa nuova terapia si deve al dottor Hunter Patch Adams.
Il quale formulò una teoria sulla felicità partendo dall’esperienza negativa che l’ha visto protagonista quando era ancora un adolescente (ricoverato in una clinica a causa di una forte depressione che lo stava conducendo lentamente al suicidio). Iscrittosi alla Facoltà di Medicina, da sempre convinto che risata e sorriso portassero enormi benefici, iniziò a visitare i suoi pazienti travestito da clown. Il suo sogno prese forma: una casa-ospedale dove curare i pazienti con terapie alternative basate sulla ricerca del benessere. Nel 1983 realizza il Gensundheit Institute -Istituto della Salute- nelle montagne del West Virginia: in questa struttura il rapporto tra pazienti e dottori si basava sulla fiducia reciproca e il buon umore, mentre gioia e creatività divennero prescrizioni essenziali delle sue cure. Ridere attiva tutte le parti del corpo umano: il cuore e la respirazione accellerano i loro ritmi, la pressione arteriosa diminuisce e i muscoli si rilassano. Anche la chimica del sangue si modifica, più la risata è esplosiva e spontanea, più diminuisce la tensione e si manifesta una sensazione di liberazione. Tutto questo perché ridere stimola la produzione di beta-endorfineà da parte delle ghiandole surrenali che producono cortisolo, un ormone che regola la risposta allo stress.
La loro peculiarità sta nella capacità di regolare l’umore. Esse vengono rilasciate in situazioni stressanti come forma di difesa, in modo da poter sopportare meglio il dolore, fisico o psicologico. È ormai provato che il buon umore e la fiducia rafforzano l’organismo aumentando le difese immunitarie, mentre stati depressivi favoriscono l’insorgere di malattie. E' proprio il caso di dirlo... e famose na ridata ogni tanto