Riforma Gelmini. A scuola senza la Geografia

di Anna Laudati

Cosa succede quando ad impoverirsi sono i curricoli dei giovani studenti d’oggi, professionisti del domani? Dalla proposta di riforma della Gelmini una “bella batosta” all’insegnamento della geografia nelle scuole medie superiori (di Gianfranco Mingione)

mappa_terra.jpgIl Ministero della Pubblica Istruzione in Italia non ha sempre vita facile, vuoi per le riforme del sistema scuola che non si riescono o non si vogliono fare, vuoi per i vari governi che ogni cinque anni si susseguono e che, a suon di botta e risposta cambiano in un men che non si dica quanto fatto dai predecessori. L’attuale Ministro della Pubblica Istruzione, Maria Stella Gelmini, avversato da gran parte del mondo della scuola e dell’università, ha presentato una riforma che prevede, al suo interno, un drastico ridimensionamento se non una scomparsa della geografia dai curricoli degli studenti.

 I primi a scendere in campo contro l’attuale proposta sono stati i professori della materia che dalla vetrina del sito Associazione Italiana Insegnanti Geografia, www.aiig.it, hanno lanciato un appello molto importante: “Fare geografia a scuola - è scritto nell’appello -  vuol dire formare cittadini italiani e del mondo consapevoli, autonomi, responsabili e critici, che sappiano convivere con il loro ambiente e sappiano modificarlo in modo creativo e sostenibile, guardando al futuro (fonte www.aiig.it). Ma come si possano formare i cittadini del domani operando drastici tagli nei settori della cultura, dell’insegnamento? Rimane difficile comprendere la ratio che spinge l’attuale Ministro a proporre, nei nuovi curricoli dei licei un ridimensionamento delle ore d’insegnamento che passa dalle attuali 4 ore a 3 ore, per non parlare degli istituti tecnici e professionali dove l’insegnamento della materia scompare del tutto o ne esce penalizzato. La cosa che sfida ogni comprensione e che lascia basiti è la totale assenza della geografia nell’istituto di logistica e trasporti di prossima istituzione  (per intenderci l’ex nautico!).

L’appello per difendere la geografia nelle scuole superiori lanciato dai docenti ha raccolto oltre 30.000 adesioni ed ha avuto una vasta eco anche sul web dove non sono mancate, sul noto media sociale Facebook, le fondazioni di gruppi atti a salvare, o per usare un termine più geografico, salvaguardare l’importanza che riveste tale disciplina nei percorsi formativi degli studenti: si va dal gruppo denominato “Comprati un GPS perché nella scuola superiore ti tolgono la geografia!” ironicamente provocatorio, a quello più lampante e urgente “SOS GEOGRAFIA!!!!!”. La riforma è stata approvata dal Consiglio dei Ministri ma non è stata ancora firmata dal Presidente della Repubblica. L’appello dei professori di geografia si chiude con un’importante monito a chi ci governa e non solo: “I sottoscrittori di questo documento ritengono che privarsi degli strumenti di conoscenza propri della geografia, in una società sempre più globalizzata e quindi complessa, significa privare gli studenti di saperi assolutamente irrinunciabili per affrontare le sfide del mondo contemporaneo” (fonte www.aiig.it). Si spera che i dirigenti scolastici e i docenti non debbano provvedere alla tutela della materia solo con le risorse della flessibilità e dell’autonomia scolastica. 

Speriamo che almeno una cosa il Ministro ce la spieghi ovvero perché si debba andare a scuola senza la Geografia. Chissà se la rivoluzione dei GPS avrà davvero influito su tale scelta strategica per il futuro di milioni di giovani.

Per leggere l’appello e saperne di più: www.aiig.it - www.agei.org/sito/first.html