La vita violenta della movida romana
Campo de’ Fiori, una delle storiche piazze romane, torna al centro dell’attenzione per un episodio di violenza (di Alessandra Alfonsi)
Venerdì scorso a Roma in via dei Pettinari, tra Campo de’ Fiori e Ponte Sisto un gruppo di giovani e i proprietari di un bar sono stati i protagonisti di un episodio di violenza, nato da gesti di inciviltà. Al grido di “Ebrei di m... vi bruciamo il bar... capellone del c... falla finita” un gruppo di giovani con vestiario simile al prototipo del naziskin ha trasformato la calda notte romana di Campo de’ Fiori in una guerriglia urbana, culminata con il lancio di una trave e con un referto medico di tre giorni di prognosi per trauma cranico.
La violenza è stata scaturita dal gesto incivile di uno dei ragazzi che urinando vicino al muro del bar ha innescato la reazione del proprietario del bar, il quale, infastidito dai continui gesti incivili, ha lanciato una trave contro il gruppo di giovani innescando, a sua volta, la reazione violenta del gruppo. Sebbene la dinamica dell’episodio non sia stata ancora ricostruita con precisione dagli inquirenti, le immagini delle telecamere hanno documentato il lancio della trave da parte del barista contro il gruppo di giovani e i successivi colpi del gruppo contro la saracinesca del bar sostenuti da insulti antisemiti e minacce rivolte contro uno dei figli del proprietario. Erano le due quando sono arrivati davanti al bar, saranno stati in otto - ha raccontato il figlio del titolare - eravamo solo io, mio padre e mio fratello, stavamo chiudendo. Uno di loro ha fatto la pipì qui davanti, non è la prima volta che succede, e mio padre è uscito per dirgli di andare via. La trave ce l’abbiamo apposta, la sera quando chiudiamo la sistemiamo lungo la fessura della serranda per evitare che la pipì entri nel locale.
Qualche giorno fa avevamo denunciato il caos che c’è nella zona, le forze dell’ordine ci sono, ma non bastano, anche noi cerchiamo di fare qualcosa negando la birra ai minorenni e scoraggiando i bivacchi, ma i residenti hanno ragione, qui è sempre peggio». La piazza, dove fu mandato al rogo il filosofo Giordano Bruno e dove oggi per ricordare il suo illuminante si erge una statua, già da tempo è stata al centro dell’attenzione dei media per gli schiamazzi notturni della movida romana, ma questa volta dalla gioiosità della vita notturna si è passati ad un fatto di violenza. Secondo le ricostruzioni dei carabinieri di Piazza Farnese, che si sono avvalsi delle testimonianze dei proprietari del bar e delle telecamere, il raid non è stato premeditato e non ha una matrice politica “I giovani indossavano la divisa da naziskin bomber, anfibi, jeans con le catene e teste rasate e gli insulti antisemiti, in questo caso, sono riconducibili solo alla loro, violenza e ignoranza”.