Wwworkers. Razza in via di moltiplicazione
I giovani partono dal web. L’ingegno 2.0 descritto da Giampaolo Colletti, studioso del fenomeno. Una new economy in piccolo? Futuro del made in Italy? Pollice su per gli imprenditori del futuro (di Angelo Di Pietro)
Sia chiaro: non stiamo parlando della crisi. Parliamo di soluzioni alla crisi. Da un annetto a questa parte, si è sviluppato il fenomeno dei wwworkers, giovani talentuosi internauti che nel web hanno istallato il proprio ufficio di lavoro. Il loro censimento attuale ne registra qualche centinaio in tutta Italia: uomini e donne di tutte le età, ma in prevalenza Under30, che si inventano una nuova occupazione attraverso il web.
È così è nato wwworkers.it, il portale curato da Giampaolo Colletti, che dedica il suo 2010 allo studio del fenomeno e all’incidenza sul mercato economico: “I wwworkers sono i nuovi lavoratori di ogni ordine, grado ed età anagrafica. Hanno due tratti caratteristici: sono ex lavoratori dipendenti e sfruttano le leve delle nuove tecnologie. Internet diventa Interset di esperienze imprenditoriali in laboratorio. E la creatività e l'ingegno made in Italy si sommano ad una personalizzazione della rete, calata come un vestito su misura sulle diverse esigenze”. Non a caso, secondo la ricerca di Accenture su oltre cinquemila ragazzi in tutto il globo, gli italiani sono tra i primi per uso delle nuove tecnologie nel contesto lavorativo.
Così, grazie alla rete, Alessandro diventa dog-sitter, Franco, apre una lavanderia, la famiglia Concas trasferisce i prodotti caseari sul web. Di certo sono la testimonianza di un family business che può nascere dal nulla, senza l’aiuto di banche o finanziatori, le cosiddette “condizioni di sistema” che impacciano le iniziative giovani, in un’Italia “imbalsamata nelle logiche di politica e di casta”, come scrive non a torto Colletti nel suo blog. Sarà anche vero che questi wwworkers non fanno grandi numeri di fatturato, nessun grande introito sullo stile della new economy americana (avete presente Steve Jobs?), ma dall’altro lato sfruttano le risorse del locale, radicati nel territorio di provenienza, di un “global che diventa glocal”. Fanno tutto da soli, o quasi, ed è questa la loro forza: “Hanno la famiglia e gli amici come fedeli alleati.
Diciamo che tutti i luoghi comuni dell'imprenditorialità italica vengono modellati in positivo. Per ora senza eccessi significativi, ma col pollice in su”. Altro che bamboccioni.