Aprilia. Acqua bene collettivo

di Anna Laudati
Ad Aprilia, comune a nord della provincia di Latina, vince la vera politica. Quella fatta dal basso, con la partecipazione e la lotta democratica dei cittadini per la tutela di un bene universale come l’acqua (di Gianfranco Mingione) 

fonte_acquabenecomune.org.jpgForse in molti, in questi mala tempora che corrono, non ricordano piu’ il significato, l’etimologia della parola “politica”. Uno dei primi uomini, se non il primo, a definire questa parola fu, qualche millennio fa, un noto filosofo della grande Grecia, Aristotele, che parlo della politica come di una grande agorà, uno spazio pubblico entro il quale e per il quale tutti i cittadini sono chiamati a partecipare.

A dimenticare questo significato, alla base della vita degli stati democratici odierni, di  certo vi sono molti politici e non solo, ma non i cittadini di Aprilia che non hanno smarrito il senso di tale parola e dimostrato con i fatti cosa significhi “spazio pubblico”. Da anni in lotta, a manifestare pacificamente il loro dissenso contro la privatizzazione di un bene prezioso; una privatizzazione che in alcuni casi ha comportato per gli utenti una maggiorazione del prezzo della bolletta del 500%. Troppo per i cittadini apriliani che nel 2005 si sono riuniti come Comitato per l’acqua con l’obiettivo di lottare contro una privatizzazione sbagliata, imposta attraverso procedure non sempre rispettose di una chiara e corretta comunicazione verso i cittadini. Cittadini che dalla scorsa settimana hanno un motivo in piu’ per credere e andare avanti nella loro pacifica protesta. La svolta viene dalla giunta comunale di Aprilia che ha deciso, in seguito proprio alle rimostranze della popolazione, di convocare per il prossimo 15 aprile 2010 la Commissione congiunta  - Aff. Generali, Urbanistica, Lav.

Pubblici – con all’ordine del giorno la discussione riguardante la possibilità di  riprendere la gestione degli impianti idrici, affidata Ad Acqualatina e alla multinazionale francese Veolia. Dietro questa decisione di convocare la commissione congiunta vi è certamente l’eco della protesta cittadina fatta di settemila persone firmatarie delle contestazioni che da molti anni denunciano la mala gestione del bene universale da parte del privato oltre che l’attuazione della sentenza del Consiglio di Stato che ha ribadito l’importanza di alcuni principi fondamentali quali la natura del bene in questione, l’acqua, di certo non paragonabile ad altri beni e alla quale deve essere riservata una tutela superiore oltre che la possibilità dei cittadini e del comune di esprimere e decidere come gestire al meglio le proprie risorse idriche. Gli apriliani da anni non versano un euro ad Acqualatina, riconoscendo e pagando le bollette solo al comune, il loro comune fatto di rappresentanti scelti ed eletti dalla popolazione locale a cui hanno riconosciuto la titolarità della gestione di questo prezioso bene.

Una popolazione locale che ha partecipato con le famiglie, i bambini, in maniera colorata, pacifica e con la presenza di molti giovani, come Simona Spinilli, che sottolinea l’importanza di cambiare e far sentire e contare la propria voce: “finalmente - afferma Simona - un'amministrazione comunale che è davvero dalla parte di noi cittadini e pensa innanzitutto ai nostri interessi; un’amministrazione che è realmente una delegazione di cittadini e in quanto tale si sta occupando di temi fondamentali della vita quotidiana come l'acqua. E' sconcertante come per anni, con il benestare di amministrazioni compiacenti, sia stato concesso a una società privata di speculare su un bene primario e vitale come l'acqua. Sembra così scontato pensare che essa sia un bene di tutti e in quanto tale non commercializzabile, almeno a questi livelli, ma a quanto pare per anni questo non è stato affatto così: bollette impazzite, prezzi impazziti, amministrazioni consenzienti impazzite, tutti impazziti! E finalmente pare che si stia riportando tutto al giusto livello di ragionevolezza”.

Una partecipazione che ha la forza e il segno distintivo che caratterizza l’era di internet e dei nuovi media grazie ai quali è stato possibile costruire forum, gruppi di discussione e scambiare opinioni e critiche proprio attraverso i media sociali, che rappresentano l’altra faccia, quella virtuale e non meno importante, dell’agorà reale fatta di piazze, strade e persone. Due facce che stanno cambiando per davvero il mondo. Ora non resta che attendere il 15 aprile 2010. La strada verso il cambiamento è di fatto aperta. Seppur non si possa ancora parlare di una vittoria definitiva, questo è certamente un passo importante che ha visto già vincere la partecipazione e il confronto cittadino. Per approfondire: www.acquabenecomune.org