Spagna. Democritic: quando la democrazia parla europeo!!!!

di Anna Laudati
Un progetto che ha come finalità l'incontro tra le giovani generazioni e il Parlamento europeo. Intervista a Simone Lucci, organizzatore e formatore del progetto (di Giuseppina Ascione)

 

30420_419137966933_541426933_5466593_6504688_n.jpg"Democritic" è un progetto sulla partecipazione giovanile e la cittadinanza attiva promosso dalla Association cultural Youropia che ha sede nella bellissima regione delle Asturie, nel nord della Spagna. Il progetto nasce da una riflessione ben precisa, la scarsa partecipazione dei giovani alle ultime consultazioni per il rinnovo del Parlamento Europeo. Democritic, è un progetto complesso, quanto ambizioso, che rientra nell'azione 1.3 del programma Gioventù in Azione promosso dalla Comunità europea per favorire l'incontro tra giovani di diverse culture, coinvolge 12 organizzazioni giovanili provenienti da 6 paesi europei e si pone come obiettivo la partecipazione attiva alla vita democratica dei paesi dell'Unione. 

Il mese scorso, a Zarautz, nei paesi Baschi, si è svolta la prima fase del progetto, che proseguirà a settembre a Cracovia e a dicembre a Napoli,  si tratta di un corso di formazione di sette giorni, che ha coinvolto circa venti giovani provenienti da mezza Europa che si sono confrontati e hanno messo in campo le proprie energie per capire in che modo i giovani europei, attraverso l'interazione, possono migliorare il senso di appartenenza e diventare una generazione di adulti migliore di quella attuale. Adulti che si sento realmente cittadini europei si impegnano concretamente per far crescere questo senso di appartenenza e di democrazia. Simone Lucci, organizzatore e formatore del progetto ci spiega nello specifico cos'è Democritic. 

Simone, come e perchè nasce Democritic, con quali finalità? DEMOCRITIC nasce da un’osservazione e da un’analisi circa la poca partecipazione dei giovani alla vita democratica. Il campanello d’allarme che ci ha portato a intraprendere questa avventura sono stati gli scoraggianti risultati sulla partecipazione dei giovani per le elezioni del Parlamento Europeo del passato giugno 2009. Nonostante gli enormi investimenti in campagne pubblicitarie e di sensibilizzazione organizzate in tutti i paesi della UE il tasso di astensione giovanile ha raggiunto percentuali da record. La prima conclusione alla quale siamo giunti è stata la poca adeguatezza delle campagne elettorali che, fatta salva qualche eccezione, si sono appunto limitate a far pubblicità e a dare informazioni, invece che preparare e responsabilizzare i giovani sulla importanza del voto. Abbiamo quindi pensato che se vogliamo preparare le persone a qualsiasi cosa, dobbiamo cominciare a lavorare anticipo. Le persone, soprattutto i giovani, sono “sistemi” estremamente complessi, ma con la straordinaria capacità di saper cambiare e adattarsi, ogni cambio,però, ha bisogno di tempo. Lo strumento più importante, o forse l’unico, per creare questo tipo cambio è, senza dubbi, l’educazione. Democritic rappresenta il primo passo di un progetto educativo a lungo termine, che vuole incrementare la partecipazione attiva dei giovani sia a livello locale che europeo, con la speranza di vedere i frutti di una maggiore partecipazione dei giovani già alle prossime elezioni europee. Da qui al 2014 speriamo si possano sviluppare diverse attivitá, ognuna delle quali creata dalla valutazione delle precedenti, in cui l'educazione non formale sarà il mezzo per lavorare su valori, principi e competenze di cui la gioventù ha bisogno per partecipare attivamente alla odierna vita sociale.

Qual'è il feedback e i risultati ottenuti al termine di questa prima fase del progetto? Pensate di potervi ritenere soddisfatti? Probabilmente è ancora troppo presto per poter vedere oggettivamente i risultati ottenuti. Democritic è un progetto abbastanza complesso e in continua evoluzione e le stesse valutazioni intermedie, realizzate dal gruppo dei formatori o dal gruppo di coordinazione o dalle varie organizzazioni coinvolte, hanno adattato a loro volta il ritmo e le tappe di tutto il processo. Pertanto, per rispondere a questa domanda, credo che sia più conveniente cercare di guardare il progetto e i risultati ottenuti da diversi punti di vista. Da una parte, la collaborazione con le varie organizzazioni locali: sebbene possiamo dire che non è sempre stato facile coordinare 12 associazioni di 6 paesi differenti, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei tempi, ci riteniamo in generale soddisfatti per lo sforzo che la maggior parte delle organizzazioni hanno dimostarto.Anche parlando della cooperazione del gruppo internazionale di formatori, siamo piacevolemte sorpresi dell’entusiasmo e la preparazione dimostrati da tutte le persone che finora hanno contribuito alla preparazioni degli aspetti formativi.

La relazione con le varie persone che si sono avvicinate al progetto e soprattutto con e tra i participanti del primo corso di formazione, è stato un brodo primordiale di interculturalità che si può classificare come risultato transversale del progetto e, su questo,la nostra soddisfazione è massima. Rispetto ai risultati di apprendimento (ossia, se dopo il corso i participanti hanno potuto e voluto essere un po’ più attivi nelle loro comunità) è probabilmenete prematuro fare delle conclusioni. Speriamo di avere seminato qualcosa di buono che un giorno possa germogliare e crescere. In generale comunque siamo molto contenti dei risultati: di quelli raggiunti, ovviamente, e di quelli che forse non si sono raggiunti del tutto, perchè saranno il punto di partenza per una nuova tappa. Ne aprofitto anche per ringraziare tutti i participanti di questo primo corso di formazione che hanno veramente dato vita e colore a Democritic. Il fatto di essere stati insieme una settimana, parlando, dibattendo, pitturando, sfilando e ridendo (molto!) è stato di per se un gran risultato. Grazie.

 

Non resta che augurare a Simone e ai ragazzi che parteciperanno alle prossime tappe di Democritic di continuare a "partecipare" e rendersi parte  attiva di un cambiamento che cammina realmente sulle gambe di noi giovani europei, motore della società di oggi e dell'Europa Unita di domani!