Scuola: ritorna l'insegnamento dell' educazione civica

di Anna Laudati

La scuola fa un passo indietro e ritrova la sua anima antica. Per la prof.ssa dell’Istituto comprensivo N. Prampolini di Latina, l’iniziativa più importante dal punto di vista culturale e formativo è quella che prevede il ritorno dell’insegnamento dell’educazione civica ….. (di Gianfranco Mingione)

mingione_3.jpgIl Consiglio dei Ministro ha da pochi giorni approvato il disegno di legge che prevede, su proposta del Ministro della Pubblica Istruzione, Maria Stella Gelmini, la reintroduzione del fatidico 7 in condotta, pene più severe per i bulli e, a discrezione dei Presidi, le divise scolastiche. Ma la novità più importante è il ritorno dell’insegnamento dell’educazione civica.

Molti leggono in questo decreto legge un ritorno al passato. In effetti le misure contrastive proposte dal Ministro Gelmini non fanno altro che affondare le loro radici in un passato non troppo lontano della scuola italiana. Ma vediamo quali sono, nello specifico, le due misure più significative adottate dal Ministro della Pubblica Istruzione.

 

Il ritorno del 7 in condotta: gli scolari che hanno superato i quaranta ricordano molto bene cosa poteva significare riportare un 7 in condotta ai loro tempi. Il Ministro crede nell’importanza della valutazione del comportamento, soprattutto quando questo non incide più, come oggi, ai fini dell’eventuale promozione degli studenti. Soprattutto si darà uno strumento molto potente nelle mani dei dirigenti e degli educatori scolastici. Gli studenti, d’altrocanto, non potranno non confrontarsi con la “mano forte” dei docenti, che da oggi avranno uno strumento in più per combattere, ad esempio, un fenomeno dilagante e corrosivo dello sviluppo giovanile come il bullismo.

 

Educazione civica: un tempo tanto praticata, oggi sempre più dimenticata. Il ddl riporta in auge la conoscenza di quelle regole basilari che sono il minimo comune denominatore di ogni società che vuol dirsi civile. Nel ddl sono state inserite 33 ore di educazione civica da spalmare nel corso dell’anno scolastico nelle materie già previste negli attuali programmi scolastici. Una novità però c’è: la materia non si chiamerà più educazione civica ma “ Cittadinanza e costituzione”.

 

Altre novità riguardano la reintroduzione - facoltativa – del grembiule scolastico, la carta dello studente “Io studio”, che prevede una serie di agevolazioni per gli studenti -  cinema, teatro, trasporti pubblici, riduzioni del prezzo sull’acquisto dei libri. Un ddl che trova la sua ispirazione nel passato della scuola e che, come confermano le parole della prof.ssa Maria Argenziano Vagello - docente presso l’Istituto comprensivo N. Prampolini -, “migliora alcuni aspetti difficili della odierna scuola”.

L’insegnante, commentando le varie parti del ddl, sottolinea quanto sia importante “l’uso del grembiule, un’ottima iniziativa non solo per far indossare a tutti i bambini lo stesso abito, la stessa divisa, ma anche per comunicare una funzione di rispetto verso il luogo in cui essi si trovano. Il grembiule -  prosegue la prof.ssa Argenziano - insegna al bambino che gli studenti sono tutti uguali oltre a fargli comprendere il rispetto del luogo e delle regole alle quali attenersi”.

 

In merito al ripristino del “7 in condotta” come deterrente verso fenomeni come quello del bullismo, la prof.ssa Agenziano, ritiene che tale “strumento di controllo sia molto utile ed importante, nonostante oggigiorno vanti una fama alquanto impopolare”. Ma, afferma, con evidente soddisfazione, che l’iniziativa più importante dal punto di vista culturale e formativo sia proprio quella che prevede il ritorno dell’insegnamento dell’educazione civica: “E’ senz’altro l’iniziativa più costruttiva e più utile intrapresa dal Ministro, per far responsabilizzare ulteriormente i giovani verso l’apprendimento di quei valori comuni che ci definiscono ‘società civile’ ”.