Intervista a Flavio Di Muro segretario dei Giovani Padani della Liguria

di Lorenzo Quilici

Amicizia, territorio, serietà i concetti che guidano il suo impegno politico. Sulla crisi della rappresentanza istituzionale dichiara “I politici non percepiscono i problemi di noi giovani”. (Lorenzo Quilici)

flavio_di_muro Flavio Di Muro, giovane originario della provincia di Imperia, e’ fin dalle scuole superiori impegnato nell’agone politico tra le fila della Lega Nord, del cui movimento giovanile regionale e’ diventato segretario due anni fa.

Quali sono le parole d'ordine che caratterizzano il tuo impegno nella guida dei Giovani Padani?
Amicizia, poiché non è possibile creare una struttura politica se non si crea prima un ambiente affiatato; attenzione alle tematiche del territorio, al fine di essere sempre vicini alla nostra gente; e serietà, per dimostrare a tutta la società civile che i Giovani Padani sono portatori di proposte politico-amministrative concrete.

Perché, secondo te, molti giovani percepiscono la politica lontana dalla loro quotidianità?
Perché la politica è’ lontana dalla realtà quotidiana. Chiunque abbia la sfortuna di assistere ad un dibattito politico in televisione quasi sempre vede impegnati signori se va bene di cinquant’anni che, pur con tutta la loro esperienza ed il nostro rispetto, stentano a percepire i veri problemi delle nuove generazioni e di conseguenza hanno “una marcia in meno” nel trovare le soluzioni.

Quali possono essere i rimedi per riportare al centro della vita politica le giovani generazioni?
Bisogna essere consci che la politica non morirà mai. Anche le formazioni politiche meno strutturate come i movimenti cosiddetti “extra-parlamentari” o le liste civiche in realtà partecipano a pieno titolo alle competizioni elettorali e portano in dote proposte e idee così come i partiti che siedono in Parlamento. Cambia la forma, ma non la sostanza. Con questo voglio dire che per un giovane l’importante deve essere partecipare; dare cioè il proprio contributo candidandosi con la formazione politica che più ritiene vicino alle sue idee. La nostra generazione non può continuare a delegare l’amministrazione della propria città o dello Stato ai soliti noti della politica, per poi lamentarsi della loro cattiva amministrazione il giorno dopo le elezioni.

Come riesci a fare politica in Liguria, regione ad altissima concentrazione di anziani e spesso abbandonata dai giovani per gli studi universitari a favore delle regioni limitrofe?
Purtroppo la Liguria è la Regione più anziana dell’Unione Europea e la fuga di giovani è una costante che non accenna a diminuire. Tuttavia sarebbe fuorviante dire che gli anziani sono contro i giovani, tutt’altro. In realtà molti anziani per primi comprendono la necessità di svecchiare le istituzioni ed introdurre linfa nuova. Da questo presupposto tutte le persone di tutte le età possono lavorare insieme per il bene comune.

Se fossi il Presidente della Regione Liguria, su quali temi ti impegneresti nei primi 100 giorni di mandato?
Su una serie di iniziative volte a creare ricchezza per la nostra regione. In un periodo di scarsità di risorse come quello attuale bisogna essere capaci di valorizzare quello che abbiamo da spendere sul territorio, un esempio su tutti: il turismo. Bisogna promuovere le iniziative locali che attraggono turisti, bisogna coordinare meglio l’offerta turistica e dobbiamo dire basta a chi vorrebbe trasformare il nostro litorale in un dormitorio.{jcomments on}