Questioni di… Cuore in un "giorno di gloria"

di Anna Laudati
'Care magazines' (dopo le veline e le letterine…), sabato 26 ottobre, abbiamo avuto l’opportunità di “correre” dietro Andrea Brutesco. Chi è? Cosa c'entra il cuore? Com'e? Sentite un po’…  (di Veronica Centamore)

foto_da_articolo.jpgAndrea Brutesco (questo è il nome del ragazzo in foto) il giorno 26 corrente mese ha corso la 23° Veni-cemarathon e fino a qui nulla di eccezionale ma la straordinarietà sopraggiunge quando abbiamo scoperto che il nostro amico runner è… cardiopatico. Alla tenera età di quattro anni subisce la ricostruzione della valvola mitrale, la quale non funziona come dovrebbe. Da quel momento nasce per lui la necessità di una vita “diversa” costantemente monitorata. Anche i più banali sforzi fisici per Andrea non hanno lo stesso significato che per gli altri ragazzi. Quando si è bambini “diversi” lo sport è negato talvolta e pure il gioco diventa un’attività centellinata ma Andrea non vuole arrendersi a queste limitazioni così “Sapevo che non avrei potuto fare sport agonistico, ma questo non mi ha tenuto lontano dall'attività fisica. Anzi, ho fatto molti sport, come calcio, basket, pallavolo, equitazione.  

 

Ovviamente sempre con il continuo check-up del dottore, che mi ha sempre seguito in maniera molto pignola. Varie volte ero stato ad un passo da entrare in qualche squadra, come il Padova e la Reyer, ma alla fine non riuscivo mai a passare l'ostacolo del certificato medico. Sistematicamente si infrangeva un sogno". Ma tre anni fa succede qualcosa…  "Da tre anni è scoppiata questa passione. Prima ho iniziato a correre facendo un po' di fatica, con la sola intenzione di dimagrire un po' e con l'obiettivo di stare in forma. Poi, invece, questa attività mi è piaciuta sempre di più. Quindi pian piano ho accumulato chilometri sulle gambe e tante ore dedicate a questo sport".Così nasce la voglia di partecipare alla Venicemarathon. "Questa idea è nata da quando ho deciso di creare l'associazione di beneficenza 'Un cuore per tutti', con lo scopo di aiutare attraverso la realizzazione di eventi sportivi, e non solo, tutti i bambini bisognosi di cure, affetti da problemi cardiaci o da altre patologie. Ora siamo in ottanta soci che si stanno dando molto da fare, e per questo ho pensato a chiedere agli organizzatori di creare una ulteriore evento nella gara intitolandolo 'Un Cuore per correre'. Per quest’anno abbiamo deciso di donare i soldi che saranno raccolti al reparto di Oncoematologia pedriatica dell'ospedale Città della Speranza di Padova… Attualmente sto correndo due ore al giorno e lo faccio, nel tardo pomeriggio, dopo aver lavorato. Ma la gioia di poter far parte di un avvenimento importante è così alta che la fatica passa in secondo piano” Il suo obiettivo:" Dimostrare a chi sta male che non bisogna chiudersi in se stessi, ma reagire per tagliare un traguardo".

 

Il suo sogno è diventare un esempio per tutti. Andrea si allena quattro volte la settimana guidato da Julia Jones, eccellente atleta del triathlon e giornalista americana, che l'organizzazione della Venice Marathon ha "offerto" al giovane veneziano per consentirgli una preparazione ottimale. La Jones è ideatrice del programma “My first Marathon” tabella di allenamento specifica per neofiti che affrontano la prima maratona: “La cosa che più mi sorprende di Andrea è il suo ottimismo e la sua positività. E’ un vincente in partenza, ed ogni piccolo miglioramento che fa è un sorriso e una gioia anche per me”

«Ma non faccio solo quello, in questo periodo sono impegnato anche in un torneo di calcio e in uno di basket - racconta - è un modo per sentirmi del tutto uguale agli altri, ed in fondo lo sono». Andrea di fatti non correrà da solo, sono numerosissimi i giovani che già gli hanno chiesto di potergli essere al fianco: chi con la bicicletta, chi a piedi, altri con la carrozzina. Care magazines Andrea sarà riconoscibile da una t-shirt con scritto “Un cuore per correre”, slogan coniato dall’associazione da lui creata a buon intenditor…

“Corri Andrea corri, come tutti noi, perché con ogni cuore è sempre una corsa continua… per tutti”

Volete sapere com’è andata domenica?  Bene… Andrea Brutesco, 28enne, pettorale numero 103, ha affrontato domenica la sua prima Venice Marathon. “È stata veramente dura… Fino al 23esimo chilometro  ero abbastanza tranquillo e sereno, ma poi è cominciata la fatica e l’agonia, perché mi si è risvegliata un’infiammazione al ginocchio. A Mestre ero in difficoltà, perché mi son fermato ai rifornimenti per bere e alla ripartenza non mi si piegava più la gamba. Son dovuto andare pianissimo e prima di immettermi sul Ponte della Libertà pensavo di fermarmi. Ho camminato per circa due chilometri ma quando ho visto Venezia da lontano non ho potuto resistere, non potevo fermarmi, e ho ripreso a correre, anche se un po’ più lentamente del mio ritmo normale. É bello perché tra gli ultimi ci si sprona a vicenda. E così in 5 ore e 26 minuti ho realizzato il mio sogno. Volevo fondare un’associazione, scendendo in campo di persona per portare il mio contributo (…) Non sport per battere un record o diventare un mito, ma per il piacere di farlo. In un periodo di agonismo spinto ed eccesso di popolarità è essenziale ritrovare questi valori”

Grazie Andrea… oltre ai partecipanti-atleti c’eravamo pure noi, partecipanti-emotivi,  quel giorno a correre appresso a quel tuo fragile ma GRANDE cuore bizzarro.