Ieri, 29 ottobre, il Decreto Gelmini è diventato Legge. Nel frattempo centinaia e centinaia di studenti continuano a riversarsi nelle strade e nelle piazze delle città italiane per gridare compatti il proprio dissenso a una legge che cambierà il modo di studiare nel nostro Paese. Ma ci sono tantissimo giovani che sono favorevoli (di
Giuseppina Ascione)
Questa parte giovane dell’Italia non solo si dice favorevole ma è addirittura rassicurata dalla ‘riforma’ . Tra questi Manuele Martelli, studente e rappresentante dei volontari in servizio civile della Regione Molise, ci spiega perché è favorevole e perché secondo lui, i giovani dovrebbero cessare manifestazioni e proteste. Manuele perché sei favorevole alla Legge Gelmini? Non si può non essere favorevoli a una legge che struttura il sistema scolastico italiano su tre principi fondamentali: serietà, merito ed educazione. La legge Gelmini - Tremonti prevede sostanzialmente l’introduzione del maestro unico. Con l’eliminazione delle compresenze si libereranno più maestri per aumentare il tempo pieno (i disinformati credono venga abolito): in cinque anni 82.950 alunni, ossia 3.950 classi in più avranno il tempo pieno.
Gli alunni saranno in media 18 per classe e potranno arrivare al massimo a 26 per classe (i disinformati dicono che gli alunni saranno 30 per classe). Al maestro prevalente saranno affiancati un insegnante di inglese e di religione, così come accade in tutti i Paesi d’Europa. Pertanto, lo studio delle lingue alle elementari non subirà alcuna variazione, anzi, alle medie, se richiesto dalla famiglie sarà potenziato a 5 ore settimanali.
I disinformati affermano che verranno licenziati 87.000 insegnanti. In realtà non ci sarà nessun licenziamento. Si razionalizza il numero degli insegnanti rispetto al reale fabbisogno, non assumendone ulteriori. Basti pensare che in Italia c’è un docente ogni 9 alunni, in Europa uno ogni 13. Inoltre non è vero che diminuiranno gli insegnanti per i diversamente abili. Al contrario, la realtà è che gli insegnanti di sostegno sono oggi 93.000 e rimarranno 93.000 anche in futuro.
Si dice anche che le scuole di montagna chiuderanno, invece il decreto prevede l’unificazione del personale amministrativo con un unico preside e un unico segretario per due scuole vicine, in applicazione di un decreto del precedente Governo Prodi.
Anche la reintroduzione del
7 in condotta ha creato molta confusione. Non è vero che si viene bocciati con il
7 in condotta . La legge prevede che in casi molto gravi, come teppismo o bullismo, si può essere bocciati con il
5 in condotta, previo consenso del Consiglio di Istituto e di Classe.
In virtù di quanto detto, non posso che essere favorevole alla Legge Gelmini. Putroppo, la quasi totalità dei manifestanti non sa nemmeno per cosa protesta o cosa contenga il Decreto. Si manifesta per marinare
la Scuola o con l’intento di perseguire fini politici.
Quali sono i punti del DdL che secondo te possono favorire la ricerca e l’istruzione dei giovani studenti italiani? Bisogna assolutamente fare chiarezza : gli universitari protestano contro un decreto che riguarda
la Scuola e non c’entra niente con l’Università. L’università italiana produce meno laureati del Cile. Non c’è un’università italiana tra le migliori 150 del mondo. Ci sono 37 corsi di laurea con uno solo studente. Ben 327 facoltà non superano i 15 iscritti. Ci sono 5 università importanti con buchi di bilancio enormi e, pardossalmente sono i luoghi dove si protesta maggiormente. In Italia abbiamo 5500 corsi di laurea, in Europa la metà. 170.000 materie insegnate rispetto alle 90.000 della media europea. Nel 2001 i corsi di laurea erano 2444, oggi 5500. Negli ultimi 7 anni sono stati banditi concorsi per 13.232 posti da associato ma i promossi sono stati 26.000. Nel 99,3 % dei casi sono stati promossi senza posti disponibili facendo aumentare i costi di 300 milioni di euro. I ragazzi sono stati sottoposti ad un carico di ore di lezione triplo rispetto alla media europea per trovare giustificazione a corsi fatti solo per assegnare cattedre.
L’Università italiana, pertanto, è ridotta malissimo e non esiste alcuna trasparenza nei bilanci. Il Governo, al contrario, vuole conoscere tutti i bilanci delle Università e avviare controlli in 5 di quelle con buchi in bilancio, nella fattispecie Siena, Firenze, Pisa, Camerino, Urbino.
In virtù di quanto suddetto, non posso che essere assolutamente favorevole al Decreto Gelmini, che ripeto, non riguarda l’Università.
Pensi che gli studenti in lotta siano strumentalizzati? Gli studenti in lotta, per la stragrande maggioranza, non sanno nemmeno il motivo per cui manifestano. La protesta di questi ultimi giorni è una protesta politica che ha come obiettivo la lotta al Governo Berlusconi, che gode di ampio consenso da parte del popolo italiano, con la regia di ciò che rimane della sinistra italiana e dei centri sociali.
Ho chiesto a 10 manifestanti il motivo della loro rivolta. Sei consapevole del fatto che i giovani in protesta non sono solo politicamente schierati a sinistra, ma giovani che semplicemente rivendicano il diritto a uno studio libero e gratuito?Rivendicano il diritto a uno studio libero e gratuito? Ma chi vuole negarglielo? Questa mi giunge nuova!
La libertà è un concetto prezioso e sacro. Parlano di libertà proprio loro, quegli studenti che lasciano contaminare e strumentalizzare i cortei dai partiti di sinistra e dalle associazioni studentesche politicamente schierate.
Cosa pensi della proposta di tramutare gli Atenei in Fondazioni? Non pensi che possano esserci facoltà favorite rispetto ad altre (ad esempio quelle umanistiche)? Prima bisogna specificare che si tratta della possibilità di tramutare, non di un obbligo. Il comma primo dell’art. 16 della Legge 133/2008 parla chiaro : “le Università pubbliche possono deliberare la propria trasformazione in fondazioni” Precisazione dovuta a parte, sono d’accordo con la possibilità che la legge saggiamente offre alle Università.
Al contrario di quanti falsamente proclamino tagli economici e stravolgimenti nell’assetto organizzativo delle Università, il comma 14, sempre dell’art.
16 L. 133/2008, prevede che “alle fondazioni universitarie continuano ad applicarsi tutte le disposizioni vigenti per le Università statali”. La trasformazione di una università in una fondazione comporta un’assunzione di maggiore responsabilità e serietà da parte dell’Ateneo stesso, la natura giuridica delle fondazioni universitarie prevede la possibilità di ricevere, oltre ai previsti trasferimenti ministeriali, ulteriori fondi da enti pubblici o privati, che possono anche entrare a far parte della fondazione stessa, fornendo maggiori garanzie. Questo comporta, di conseguenza, l’attivazione di una virtuosa competizione tra atenei, interessati, naturalmente, ad eccellere per rendersi sempre più appetibili agli occhi di Enti pubblici e/o privati che, valutata l’efficienza, la serietà, la “produttività” dell’ateneo stesso, decidono di investire su di esso, concedendo ulteriori trasferimenti economici.
Il fatto che centinaia di tuoi coetanei ogni giorno si riversano nelle strade e negli atenei per manifestare, non ti crea qualche problema? Tanto spazio mediatico a proteste che coinvolgono una minima parte di studenti. Nessuno parla delle decine di migliaia di ragazzi che continuano a studiare a casa e frequentare i corsi. A me personalmente, per fortuna, non creano alcun problema, ma lo hanno creato e lo stanno creando ad altri studenti. Pertanto, esprimo tutta la mia più sentita solidarietà a quella grande fetta di comunità scolastica che vede leso il proprio diritto all'istruzione, sancito dall'art. 34 della Costituzione Italiana, a causa di scellerate occupazioni di scuole e atenei, intraprese con chiari intenti politici. Doppiamente e profondamente ferito, dapprima come studente universitario e, successivamente, come Delegato al Servizio Civile della Regione Molise. Occupare un edificio è reato! Reato ancor più grave se una minoranza di manifestanti impedisce fattivamente e violentemente alla maggioranza degli studenti di frequentare le lezioni e di sostenere gli esami. Manifestare il proprio dissenso nei confronti della Legge Gelmini, è un diritto altrettanto inviolabile, ma la libertà di manifestare di un individuo termina laddove inizia la libertà altrui, la libertà di poter studiare. Nell'esercizio delle mie funzioni di Delegato e Rappresentante dei volontari in Servizio Civile per
la Regione Molise mi sento di ricusare pubblicamente tali riflussi sessantottini. Il Servizio Civile non solo garantisce ai giovani una forte valenza educativa e formativa, ma favorisce e promuove il valore della ricerca di pace: occupare una scuola e/o un ateneo è un atto di "violenza", non fisica, bensì morale e psicologica. E' compito dello Stato e delle Autorità competenti assicurare a tutti il diritto allo studio e all'istruzione, rimuovendo, anche con l'ausilio degli operatori di Pubblica Sicurezza, ogni ostacolo materiale per non consentire ad una minoranza di manifestanti di appropriarsi indebitamente del futuro della maggioranza degli studenti.
In cinque righe, convinci un tuo coetaneo ad abbandonare la protesta e ad appoggiare il decreto.
Sono un liberale fortemente convinto, pertanto, non mi appartiene l’opera di convincimento e di persuasione dell’altrui pensiero. Siamo nati liberi e in virtù di tale libertà ognuno risponde delle proprie scelte. Mi sento solo di consigliare ai miei coetanei di informarsi e di documentarsi, sempre, dettagliatamente, per non permettere mai a nessuno di strumentalizzare la propria mente.