Studenti partenopei. Reportage della Napoli "colta" occupata
Sono ormai alcune settimane che il movimento dei giovani universitari e studenti promuove iniziative e manifestazioni di protesta contro il DDL 133, meglio conosciuta come “Legge Gelmini”, e anche a Napoli si registrano le prime occupazioni (di Giuseppina Ascione)
Prima fra tutti “L’Orientale” che da oltre un mese è occupata dagli studenti. Ogni giorno centinaia di studenti si riversano nella sede centrale dell’ Ateneo per discutere, organizzare azioni di protesta, ma anche per vivere a pieno regime quello che sta diventando sempre più un movimento ben strutturato, con finalità e progetti. Il movimento iniziato a Palazzo Giusto si è poi esteso anche a Palazzo Corigliano, altra storica sede dell’ Ateneo, dove però si respira un’aria più culturale. Qui si svolgono laboratori autogestiti, mostre di fotografia e lezioni all’aperto nell’ antistante Piazza San Domenico.
Erano trent’anni che non si vedeva una presa di posizione così radicale da parte degli studenti. Dopo pagine e pagine di giornali, riviste, libri, spesi a parlare male di questa “generazione x”, finalmente i giovani si sono ripresi in mano il presente, perché hanno troppa paura del futuro, temono che il governo, in maniera del tutto arbitraria, gli tolga il diritto a uno studio libero e gratuito, temono di dover chinare il capo alle multinazionali, e non hanno alcuna voglia di farlo. Scendono in piazza, dicono “NO” con tutti i mezzi a loro disposizione, dalla libera assemblea, alle lezioni in piazza, per provare a ricostruire un sistema universitario polivalente e che faccia sempre di più gli interessi degli studenti.Lunedì 3 novembre gli studenti di tutte le facoltà e dei licei in lotta di Napoli si sono riunite in aula dell’ Orientale dove si è fatto il punto della situazione e si è cercato di organizzare il corteo del 7 novembre. Un corteo allegro e festoso che si è concluso sotto la sede di Confidustria, che ha detta degli studenti rappresenta il simbolo della privatizzazione degli Atenei italiani.
Durante il dibattito uno studente dell’ Università
Durante l’Assemblea è intervenuto anche un ragazzo che studia all’ Università di Siena dove la protesta va avanti dai primi di ottobre: “L’università di Siena – dice – da un momento all’altro potrebbe essere commissaria, perché versa in una situazione finanziaria difficile e probabilmente sarà la prima Università – Fondazione d’Italia, se l’ “impero” Monte de’ Paschi deciderà di metterci le mani”.
Alla facoltà di Lettere e Filosofia della Federico II, occupata dallo scorso 29 ottobre, ogni giorno i ragazzi trasmettono da una radio in streaming, attraverso il sito www.radiodimassa.tk, tutti i momenti salienti e le iniziative di quella che definiscono “l’università degli studenti”. L’aria che si respira qui è alquanto “intellettuale” seminari, laboratori e dibattiti sui più disparati temi, dalla filosofia all’attualità, sono all’ordine del giorno e quotidianamente i ragazzi si organizzano per fare in modo che non cali l’attenzione su quello che sta prendendo sempre più le forme di un vero e proprio movimento.