Adoc. Difendere i risparmiatori e difendere il diritto alla privacy come valore irrinunciabile

di Anna Laudati

“E’ fondamentale dare valori nuovi e far riscoprire quelli antichi ai giovani”. “I social network?  Importanti in un mondo che sta cambiando ...”. Intervista a Carlo Pilieri (di Anna Laudati)

foto_carlo_1.jpgChi è Carlo Pilieri?  E’ il presidente nazionale dell'ADOC (Associazione difesa e orientamento dei consumatori) dal 2001 e in tale veste ha contribuito alla fondazione di Consumers' Forum, dell'Associazione europea AEC e del "Forum nazionale del Servizio Civile" di cui, nel novembre 2007, è stato eletto Vice Presidente Nazionale. Con Rienzi, Trefiletti e Lannutti ha costituito nell'aprile 2002 l'Intesa Consumatori, federazione delle sigle consumeriste Adoc, Codacons, Federconsumatori e Adusbef. È inoltre membro del CNCU dalla sua fondazione. Proprio su incarico del CNCU tra il 2007 e il 2008 ha fatto parte della commissione con Equitalia per la modifica delle cartelle di notifica. Impegnato nella difesa del diritto alla privacy come valore irrinunciabile in una democrazia compiuta. Il 2 giugno 2006 è stato insignito dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica per la sua attività sociale.

La Vs Associazione e’ impegnata sin da 1998 nella difesa dei consumatori e dei cittadini. Come e’ cambiato in questi anni l’atteggiamento delle imprese nei confronti degli utenti e come, realtà come la vostra, hanno adeguato i loro strumenti di azione? Nel 1988, quando siamo nati, non esisteva la cultura della difesa dei diritti dei consumatori. Inoltre, era presente un sistema dove la gestione dei servizi era monopolio dello Stato, e la difesa degli utenti ne risentiva. Da allora c’è stata un’evoluzione, con la vendita delle società di gestione dei servizi, le liberalizzazioni, la costituzione di oligopoli privati in sostituzione del monopolio pubblico, con conseguente lievitazione dei prezzi e con una più difficile difesa del singolo consumatore. In questo contesto, nel ’98 il Parlamento approvò la legge 281 al fine di regolamentare e riconoscere giuridicamente le Associazioni dei consumatori. L’Adoc si è evoluta negli ultimi 10 anni, con una rete diffusa sul territorio con migliaia di volontari tra cui esperti di settore, avvocati e professionisti.

Ormai da giorni l’intero sistema finanziario e bancario mondiale sembra essere sull’orlo di una crisi senza precedenti, rendendo sempre più acuto il rischio per i risparmiatori. In che modo la vostra associazione e’ in campo per difendere i loro diritti? Il sistema economico-finanziario mondiale paga oggi il prezzo di aver costruito le proprie fortune sui beni immateriali, che al primo colpo di vento della crisi hanno fatto crollare il castello di carta. Il crollo ha travolto non solo gli speculatori che si sono arricchiti con tale metodo, ma anche tanta gente che inconsapevolmente ha investito i propri risparmi di una vita attraverso banche e finanziarie che non sempre hanno garantito trasparenza e informazione. Oggi ci troviamo a difendere centinaia di migliaia di risparmiatori che si sono visti assottigliare il proprio capitale investito e vanificare interessi illusori. Per la difesa abbiamo attrezzato un pool di avvocati che, come già per i casi Parmalat e Cirio, sta ora mettendo a punto una strategia per difendersi dal crac Lehman Brothers, e dalle conseguenze che ha portato per i fondi obbligazionari e assicurativi.

In questi anni Adoc ha impegnato migliaia di giovani ragazze e ragazzi, in diverse attività? Di cosa  si sono occupati e quali sono stati i progetti più importanti e meglio riusciti? L’Adoc impegna i giovani da diversi anni, sia con progetti per il servizio civile, sia per la promozione sociale. Crediamo che il primo dei compiti importanti sia dare valori nuovi e far riscoprire quelli antichi ai giovani, quali la solidarietà, l’impegno sociale, la lotta alle discriminazioni, il sostegno agli anziani e alle persone disagiate. Per Adoc questo è un modo per combattere il bullismo, l’intolleranza, l’individualismo e i nostri progetti, da Opta a Vico a Mangia più sicuro a Sms Consumatori, fino a quello di moderna guerrilla marketing sociale con le Lacrime dell’Albero hanno dato soddisfazione ai ragazzi e ragazze che si sono ritrovati ad agire in un contesto di grande impegno sociale e di confronto.

Che  idea ha dei giovani italiani, più volte bollati come ‘bamboccioni’. Bamboccioni che sono pronti a scendere in campo quando si tratta di far rispettare i propri diritti e quelli dei più deboli. C’è un incongruenza di fondo? Sui giovani se ne dicono tante, a noi etichettarli non piace. Ci piace creare occasioni, progetti, iniziative che possono vedere coinvolti i giovani, che possono impegnarli per risolvere i problemi degli altri. Noi, in tanti anni d’attività, non ci siamo mai pentiti di tale scelta. E tanti giovani che hanno partecipato alle nostre iniziativa sono rimasti come volontari, dirigenti e sostenitori dell’Associazione.

Uno dei vostri campi di azione si riferisce alla difesa della privacy dei cittadini. Ultimamente in Italia  si è assistito ad una forte diffusione di social network, come Facebook ad esempio. Ci sono pericoli per la privacy degli utenti? Come difendersi? Da fine ottobre Facebook e gli altri social network più conosciuti, come MySpace, Netlog, Hi5 e Friendster, sono stati obbligati ad aumentare i livelli di privacy garantiti agli utenti, come stabilito dal documento redatto dalla 30° Conferenza internazionale delle Autorità per la protezione dei dati personali. Intervento apprezzato dall’Adoc, che però non considera la censura dei social network come emergenza. Gli attuali sistemi di controllo previsti da Facebook, ad esempio, sono sufficienti, in quanto non permettono la visione dei dati personali dell’utente se non dopo essersi registrati e tenuto conto anche che l’utente che si iscrive è a conoscenza dei pro e contro del sistema. Crediamo invece che un problema molto più serio da affrontare sia il furto d’identità, la cui frequenza è in preoccupante ascesa, diventando un fenomeno non più episodico. I social network sono importanti in un mondo che sta cominciando a conoscersi oltre le tradizionali frontiere, permettendo di creare nuove alleanze tra i cittadini del mondo che non è controllato da poteri politici e economici. L’Europa deve proteggere tale sistema, essendo un continente visto da altri popoli come esempio di democrazia. E’ quindi importante non emettere provvedimenti contraddittori, per la cui approvazione è stato ancora una volta ignorato il parere delle associazioni dei consumatori.

Pubblicità ingannevole. Quanto secondo lei influenza i cittadini e in particolare i giovani, contribuendo al malcontento generale e in che modo Adoc interviene in modo fattivo sull’argomento? La pubblicità ingannevole è una delle piaghe presenti nell’odierna società consumistica. Interessa molto i giovani, buona parte si riferisce a soluzioni low cost in senso lato e offre proprio a chi si affaccia al mondo del consumo la faccia più odiosa della promessa non mantenuta. Noi la combattiamo con forza, non solo perché viola i diritti dei consumatori ma anche perché infrange le regole etiche e come Adoc continuamente denunciamo alle Autorità, in primis l’Antitrust, tali infrazioni. Abbiamo ottenuto diversi successi. Un modo per aiutarci lo chiediamo ai vostri lettori, che ci segnalino i vari casi che incontrano, in modo che altri evitino di cadere nella stessa trappola.

Progetti futuri? Come progetto futuro intendiamo creare un network di solidarietà che possa far dialogare le persone fra loro e che possa creare nuove iniziative solidali e di crescita.