Marco Vitale alle Paralimpiadi. Storia di una vittoria fatta di sacrifici e passione
La storia di Marco è la storia di quei molti ragazzi e ragazze che in tutto il mondo si impegnano per raggiungere con la volontà e le proprie forze un risultato vincente. Ma nel caso di Marco è anche la storia di un evento nato sul finire della seconda guerra mondiale - le Paralimpiadi - che a margine delle ben note e maggiormente mediatizzate Olimpiadi, vedono il raduno di migliaia di atleti da tutto il mondo.
Una storia molto recente quella delle Paralimpiadi. La loro prima edizione, se così possiamo definirla, è avvenuta nell’Inghilterra del 1948, ad opera del neurologo Ludwig Guttmann. Il dottore, su richiesta del governo britannico, aveva inaugurato nel 1944 un centro riabilitativo per le persone rimaste mutilate o invalide durante il secondo conflitto mondiale. Compresa sin da subito l’importanza dello sport come “medicina” in grado di sanare le ferite provocate durante la guerra, il dottor Guttmann inaugurerà nel 1948 la prima edizione dei Giochi di Stoke Mandeville, dal nome della località inglese dove sorgeva il centro di riabilitazione. I giochi erano riservati ad atleti su sedia a rotelle.
Ma il grande balzo, a livello internazionale, avverrà nel
Come afferma Luca Pancalli, Presidente del Cip, “La Paralimpiade è una storia tutta da vivere, fatta di migliaia di capitoli, scritti da mille mani diverse. È un mosaico composto da tantissime tessere, l’una indispensabile per la vita dell’altra”. Un insieme di tessere che come in un grande puzzle sono indispensabili l’una all’altra per realizzare quello scambio culturale e formativo, oltre che agonistico, derivante dai giochi. Ed il nostro Marco Vitale, originario di Gaeta in provincia di Latina, 27 anni, ne è un fulgido esempio. Giovane, tenace, pieno di vita, descrive così il suo approccio allo sport: “Ho iniziato per caso, a dieci anni, la maestra mi invitò a seguire delle lezioni gratuite e non me lo feci ripetere due volte. Ricordo che ero molto emozionato e impaziente di tirare.
tre mesi mio padre mi regalò il primo arco, dopo sei feci la prima gara e fui premiato come atleta più giovane. A tredici anni sono stato iscritto per la prima volta ad un’associazione sportiva per diversamente abili (A.S.C.I.P . Ostia) dall’allora Presidente Uber Sala. Ho iniziato a partecipare ai primi Campionati Italiani riservati ai diversamente abili, ottenendo da subito ottimi successi. Da quel giorno sono cresciuto molto, come atleta e come persona”. Marco è sulla sedia a rotelle perché affetto da spina bifida, una malattia congenita, e nonostante questo si ritiene “un ragazzo fortunato”. Diplomato come “Tecnico delle industrie Elettroniche” nel 2000, Marco ha avuto un trascorso da studente universitario che lo ha portato a vivere anche a Milano.Dopo Atene ritengo di essere cresciuto tantissimo, sia sotto il profilo sportivo che mentale (…)Durante quest’anno ho intensificato ed ottimizzato al meglio i miei allenamenti (…) Ho ottenuto proprio in quest’anno di preparazione olimpica i miei migliori punteggi in assoluto, e gara dopo gara ho migliorato sempre i miei personali”.
Per approfondire la tematica delle paralimpiadi, la storia, i protagonisti e i numeri che ne hanno fatto la storia, visitate il sito del Cip: http://www.comitatoparalimpico.it/index.asp